Terni. Prima è vittima di violenza, poi si ammala: «Ho 300 euro di pensione e rischio lo sfratto dalle case popolari»

Rossano Iannoni, Sunia
di Alberto Favilla
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Domenica 4 Febbraio 2024, 08:23

LA STORIA

Una storia di povertà, di disagio sociale, ma anche di violenza. E' la storia di Gabriella G., 58 anni, vedova, residente a Villaggio Italia, in Piazza della Pace a Terni. E adesso dopo tanta sofferenza anche la notizia che dovrà lasciare il suo appartamento di proprietà dell'Ater dove vive ormai da 11 anni. «Dicono che sono un'abusiva, che l'appartamento dove vivo sia intestato al mio vecchio compagno ma non è così dice Gabriella è vero: sono indietro con l'affitto ma se mi danno tempo, piano, piano, pago tutti gli arretrati. Di certo con 300 euro di pensione non si vive anche se io non ho né riscaldamenti, né altre spese. Pago la luce anche se non ho più un elettrodomestico. La verità è che spendo tanto per le medicine» La signora Gabirella è una malata cronica, potrebbe prendere l'invalidità ma non riesce a fare l'Isee. «Con la situazione che ho con l'Ater risulto morosa e quindi come se non avessi casa. E' come se non esistessi, un fantasma".

La storia della signora Gabriella è una storia molto triste. «Sono rimasta vedova che ero giovane, poi ho trovato un compagno di Terni. All'inizio tutte rose e fiori poi lui ha iniziato a picchiarmi. La sera tornava a casa ubriaco e se la prendeva con me. Qualche anno fa mi ha ridotta in fin di vita spiega accorata la signora Gabriella grazie a Dio e ai medici dell'ospedale di Terni, dove sono rimasta in prognosi riservata per un mese, mi sono salvata e sono riuscita a cacciarlo di casa anche se a lui hanno pensato i carabinieri. E' stato, infatti, carcerato e condannato a diversi anni di galera». La signora è sola. In realtà c'è un amico di Narni che cerca di sostenerla. «Per me è come se fosse una sorella e le sono vicino anche perché ci sono passato in queste situazioni e non è facile dice il signore Gabriella è una brava donna, l'hanno isolata tutti, è abbandonata a se stessa ma io voglio aiutarla». Chi conosce bene la situazione di Gabriella è il sindacato degli inquilini, il Sunia, che si sta interessando alla sua situazione. «In effetti a vedere i suoi documenti mi è sembrato di capire che nel 2014 il Comune in accordo con l'Ater, in un disegno generale di aiuto verso i più disagiati, gli abbia consegnato la casa di villaggio Italia intestandola a lei e al suo compagno - dice Rossano Iannoni, il segretario regionale del Sunia - Se questo sarà confermato, e quindi la signora è davvero assegnataria, come d'altronde sostiene lei, non è vero che è un' abusiva e che quindi occupi la casa senza alcun titolo». E allora se questo non è il motivo di questo sfratto resta solo il motivo della morosità. Ma si può fare qualcosa per evitare un provvedimento del genere? «Esiste una legge regionale che regola queste problematiche della case popolari. All'articolo 40 di questa legge si evince che non è motivo di decadenza, quindi di sfratto, se la persona che vi abita è indigente e questo mi sembra proprio il caso della signora Gabriella. In questi casi la stessa legge dice anche che verificata l'indigenza, il Comune debba intervenire, addirittura pagare la morosità. La signora a mio avviso deve essere presa in carico dagli assistenti sociali del Comune di Terni. Non può essere lasciata sola»
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