PERUGIA - Era stato arrestato per spaccio di droga, perché da un cespuglio erano spuntate parecchie dosi di cocaina pronte allo spaccio di cui aveva cercato di disfarsi (senza successo) dopo aver capito che era stato individuato e seguito dagli investigatori della squadra mobile. Ma la sua vicenda non è finita con l'arresto e la successiva apertura delle porte del carcere di Capanne, perché a casa di un boss albanese dello spaccio i poliziotti hanno trovato un bottino di non poco conto: oltre tre etti di cocaina, così ben nascosti che c'è voluta un'accurata perquisizione per farli venire alla luce. Un ritrovamento che racconta indirettamente anche lo spessore criminale dell'uomo arrestato.
LA STORIA
L'uomo, trentaduenne, finisce in manette finisce lo scorso 13 giugno braccato dai poliziotti appena uscito dall’abitazione in cui vive nella zona di Sant’Erminio. Dopo averlo seguito, infatti, i poliziotti lo hanno visto nascondere un involucro sotto un cespuglio. In quell’involucro c’erano dosi di eroina pronte a essere spacciate. A quel punto, dopo averlo fermato, gli investigatori si sono fatti dare le chiavi di casa e una volta dentro hanno trovato altra cocaina (e cioè quattro sacchetti sottovuoto) oltre a due bilancini di precisione, utilizzati proprio per la preparazione delle dosi, e a un tesoretto di oltre quattromila euro in moneta spiccia evidente frutto dello spaccio di droga. Immediate sono scattate le manette, con il 32enne che è stato portato in carcere a Capanne.
Caso chiuso? Neanche per sogno.
Per questo motivo, i poliziotti diretti da Gianluca Boiano sono nuovamente tornati nell'appartamento di Sant'Erminio e, a seguito di una nuova perquisizione, hanno trovato un altro sacchetto ben nascosto in un’intercapedine situata dietro alcuni mobili della cucina, sacchetto contenente circa 300 grammi di cocaina. A questo punto le sorprese dovrebbero essere finite, ma con la droga a Perugia mai dire mai.