Ex tabacchificio, tra due mesi ripartoro i lavori per completare 130 appartamenti. A Perugia il cantiere dell'housing sociale chiuso in un anno e mezzo

L'ex tabacchificio
di Luca Benedetti
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Martedì 7 Marzo 2023, 08:40

L’ultima promessa per chiudere il cantiere dell’ ex tabacchificio che è stato ribattezzato Corti Perugine è stata solenne con tanto di musica (si è esibito il coro del centro socio-culturale di Pian di Massiano) e taglio del nastro degli spazi condivisi.
I numeri dicono che ci sono da completare 130 appartamenti. I 40 della Torre 5 che sono quasi finiti e 90 dell’ultimo steccone, quello che guarda via Cortonese. Operazione che inizierà entra due mesi, durerà tra i 15 e i 18 e costerà tra i 15 e i 18 milioni di euro tanto da far salire l’operazione a 40 milioni e qualche spiccio. Tra i lavori ex novo la fognatura lungo via Cortonese, opera di urbanizzazione strategica. Eppoi? Eppoi è in programma il trasferimento alle Corti di una parte dei servizi della Asl che si trovano a Madonna Alta: dall’Aft (cioè l’aggregazione funzionale territoriale dei medici di famiglia), un punto infermieristico e alcuni ambulatori come ha confermato il direttore del Distretto del Perugino dell’Usl Umbria 1, Alfredo Notargiacomo.
RICONNESSIONE
Dentro all’operazione da 40 milioni dell’ ex tabacchificio, ce ne sono sei della Fondazione Perugia come ha spiegato il dg Fabrizio Stazi: «Un intervento per il buon vivere, al centro mettiamo le connessioni tra le persone». Il sindaco Andrea Romizi spiega: «Così avanza un processo che si fa concreto con iniziative robuste e ambiziose. Non possiamo accontentarci di lanciare progetti, ma vanno accompagnati fino all’atterraggio. C’è bisogno, e questo progetto serve per quello, di una riconnessione con la rigenerazione urbana delle aree limitrofe dopo che per anni c’è stata una crescita disordinata e separata di troppe parti della città».
«Si tratta- ha detto il senior vice president Fund Management Public Sector & Social Housing Prelios SGR Spa, Armando Ricca di uno dei più bei progetti che ci sono tra quelli ti questo tipo in Italia. Costruire bene per abitare bene».
NUOVE METRATURE
Per i novanta appartamenti da completare sul lato di via Cortonese il layout e la metratura sono stati rivisti: la metà sarà affittata a canone concordato mentre per l’altro 50 per cento ci sarà anche la possibilità del riscatto. Per quelli della Torre 5, invece, vendita libera.
«Riqualificare la città è sempre importante, ma in questo caso i nuovi spazi hanno un significato particolare.

Qui le persone possono incontrarsi, vivere insieme e scambiare esperienze”, ha commentato l’assessore al Sociale Edi Cicchi. «A questo aspetto sociale – ha annunciato - se ne aggiungerà un altro attraverso il progetto di cohousing intergenerazionale che stiamo portando avanti con Regione e Usl grazie a un finanziamento ministeriale. Vogliamo che anziani, persone con disabilità, studenti e famiglie che lo desiderano possano riscoprire proprio all’interno di questo complesso la socialità che si è persa soprattutto negli anni dell’emergenza sanitaria». «La rigenerazione urbana può incidere sia sui luoghi fisici sia sulla struttura sociale di un quartiere e i locali che inauguriamo ce lo ricordano – ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica l’assessore Scoccia -. Ringraziamo tutti gli attori coinvolti nella realizzazione di una visione innovativa che, attraverso spazi dedicati ad attività comuni e laboratori, punta a superare l’isolamento che talvolta caratterizza e limita la vita nelle nostre città». Secondo la vicepresidente del consiglio regionale, Paola Fioroni, progetti come quello che si realizza in via Cortonese presentano aspetti multidimensionali che possono offrire una risposta al problema della solitudine.

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