Otricoli, il mondo scopre
il tesoro dell'archeologia

L'area archeologica di Otricoli
di Aurora Provantini
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Domenica 25 Luglio 2021, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 12:08

Si parte. Più precisamente, si arriva a Otricoli stasera per iniziare il corso universitario internazionale di alta formazione volto alla documentazione del patrimonio artistico e architettonico di Ocriculum. «Quindici ragazzi provenienti da ogni parte del mondo si fermeranno due settimane per apprendere, tramite un'esperienza sul campo, il modello italiano di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale anche ai fini del turismo sostenibile», spiega Carlo Cereti, professore ordinario di filologia, religioni e storia dell'Iran alla Sapienza di Roma.
E' in veste di delegato della Rettrice per la cooperazione internazionale che, insieme alla professoressa Alessandra Ten, dirige il progetto interuniversitario che porta ad Ocriculum brillanti archeologi. Laureandi e dottorandi provenienti da varie università del mondo (Giordania, Egitto, El Salvador, Libano, Cuba, Kuwait, Eritrea e Pakistan) che si immergeranno nella magica atmosfera di questo sito archeologico mollemente adagiato su un'ansa del Tevere, autorizzati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria, per studiare i reperti di epoca romana.
«Insegneremo loro a documentare un sito attraverso l'uso di tecnologie avanzate che comprendono anche droni e laser scanner, tutto questo per arrivare a produrre informazioni utili alla tutela e al restauro del patrimonio. Ne nasceranno, inoltre, testi ed immagini che potranno favorire un turismo sostenibile», spiega Cereti. «Abbiamo scelto quel lembo di terra alle porte dell'Umbria non solo perché è uno dei più belli della Valle del Tevere ma perché presenta una combinazione, sitoborgo- territorio, di eccezionale importanza», sottolinea ancora il docente. Un territorio ricco di storia, inserito all'interno di un contesto naturalistico suggestivo, che ha catturato l'attenzione di un consorzio di università italiane di cui è capofila La Sapienza di Roma per portare avanti un progetto finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di cui lo stage è parte.
Patrimonio culturale e turismo sostenibile richiedono un continuo contatto col territorio. In quest'ottica l'università ha pensato di organizzare anche una serie di conferenze ad Otricoli nel cortile del Palazzo Priorale, dove studenti e pubblico potranno incontrarsi per scambiare quattro parole. La prima il 28 luglio con Marcello Barbanera, docente di archeologia classica: Ocriculum: Scavi e monumenti nel museo Pio Clementino in Vaticano. Il 30 luglio interverrà Davide Nadali, professore di archeologia del Vicino Oriente antico e allievo di Paolo Matthiae, che affronterà il tema: Comunicare l'archeologia tra conservazione e ricostruzione. Il parco archeologico di Ebla in Siria. Il 4 e 5 agosto avrà luogo: Cinema e Archeologia a cura di Dario Di Blasi, con interventi di Emanuela Borgia e dell'Associazione Ocriculum.
 

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