LE PROPOSTE La proposta di Federalberghi si articola in quattro mosse: dare al Palazzo del Capitano del Popolo adeguata visibilità sui canali di promozione e di comunicazione (siti web, social media), definire uno staff di persone, adeguatamente qualificate e dotate di specifica esperienza, che si occupi in maniera prioritaria della gestione e promozione, istituire una sorta di “cabina di regia”, «dove siano rappresentate tutte le realtà del mondo turistico, ricettivo e commerciale orvietano, per programmare in anticipo e coordinare le iniziative assunte annualmente a livello cittadino per il rilancio, la valorizzazione e la promozione dell’offerta turistico-ricettiva orvietana, con specifica attenzione al Palazzo del Popolo». «Ma soprattutto - aggiungono - stanziare contributi economici che rendano il palazzo più attrattivo rispetto ai flussi del turismo congressuale e più competitivo nel confronto con altri centri congressi ubicati in territori limitrofi».
BANDO NON SCONTATO Più volte, anche pubblicamente, dopo la bocciatura del project financing, il sindaco Giuseppe Germani aveva ribadito che per la gestione del palacongressi si sarebbe andati verso un nuovo bando anche se le ipotesi che si sono accavallate nelle ultime settimane sono state le più disparate. In un primo momento, anche per evitare possibili ricorsi rispetto al project financing bocciato, si sarebbe pensato di esplorare una strada diversa affidando al nuovo bando la ricerca di un manager del settore al quale affidare le redini della struttura. Successivamente sarebbe stata invece manifestata l'intenzione di affidarsi a Federcongressi per la predisposizione della gara pubblica e quindi l'individuazione di un soggetto gestore. Ora addirittura potrebbe essere rimessa in discussione anche la strada del bando. «Non posso parlare per conto del sindaco, che è poi lui che deciderà - afferma l'assessore al Turismo, Andrea Vincenti - ma da parte mia non c'è preclusione ad altre soluzioni alternative al bando pubblico. In questa fase stiamo facendo un aggiornamento dei dati sull'utilizzo del palazzo del Popolo anche con la collaborazione di esperti del settore, agli operatori, non solo quelli della ricettività, abbiamo chiesto di avanzare proposte sulle quali ci confronteremo a breve quando avrò a disposizione anche le cifre del bilancio».
L'IPOTESI TEMA Sullo sfondo c'è l'ipotesi di un coinvolgimento nella gestione del palacongressi dell'associazione TeMa che insieme alla Scuola comunale di musica e al Centro studi "Città di Orvieto" sta lavorando in questi giorni per partecipare al bando regionale per i fondi europei destinati ai cosiddetti "attrattori culturali". E in questo ambito proprio gli spazi del palazzo del Popolo potrebbero essere interessati dal progetto di cui la TeMa è capofila. Resta da capire tuttavia quali potrebbero essere le modalità di affidamento visto che la stessa TeMa è dovuta passare per un bando anche per riprendersi la gestione del teatro Mancinelli. La soluzione TeMa non dispiace al Comune e tantomeno all'associazione presieduta da Stefano Paggetti che vedrebbe in questa prospettiva l'opportunità di ampliare attività e iniziative e far quadrare i conti di un bilancio che con il solo teatro non si regge. Di fatto si compirebbe quello che era l'idea della "grande Tema" avanzata dalla vecchia Giunta di centrodestra guidata dall'ex sindaco Concina, ovvero fare dell'associazione il braccio operativo della cultura a Orvieto.
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