Omicidio di Pistrino, per la morte di Mariel la svolta arriva dall'impronta di una scarpa

La casa dove è avvenuto l'omicidio
di Walter Rondoni
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Domenica 14 Maggio 2023, 08:58

CITERNA Un'impronta di scarpa per incastrare il carnefice di Mariel Soethe. Sarebbe questa la “pistola fumante”, la prova regina che starebbero cercando gli inquirenti impegnati nella caccia all'omicida di Pistrino. Giovedì mattina, durante il sopralluogo nell'appartamento al primo piano del condominio tra via Sfrilli e via Franchetti, i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Perugia e della Compagnia di Città di Castello hanno sequestrato diversi reperti. Tre biciclette e tappetini, utili a quanto sembra per comparare eventuali tracce di scarpe con quella presumibilmente lasciata dal killer e rilevata nella casa dove il 1° dicembre venne scoperto il cadavere della 72enne tedesca. I militari avrebbero acquisito anche un paio di telefonini, un computer ed altri oggetti che verranno “interrogati” dai tecnici della Scientifica alla ricerca di ulteriori indizi. Passato al setaccio anche l'abitacolo dell'auto nella disponibilità dell'uomo che a sera dello stesso giorno è finito nel registro degli indagati. E' un 50enne di origini rumene, operaio, ascoltato dal pm titolare del fascicolo, Paolo Abbritti, insieme ad altri che vivono nei paraggi. L'uomo è in libertà, ma gli è stato notificato un avviso di garanzia dove si ipotizza l'omicidio volontario compiuto con calci e pugni, con «mezzi naturali e altri oggetti», come descrive il capo d'accusa.

Nessuna indicazione sul movente o su come sia maturato il fatto di sangue. L'indagato nega ogni responsabilità, ma la Procura ritiene di avere in mano un solido quadro accusatorio. Sua moglie, 48 anni, stessa nazionalità, è al momento ritenuta estranea alla vicenda, ma è al vaglio degli inquirenti la circostanza che dopo il lavoro in fabbrica frequentasse alcune case della zona per le pulizie, talvolta accompagnata dal coniuge. Secondo la versione della coppia, tra le persone dalle quali andavano non ci sarebbe stata Mariel Soethe. Ma il 50enne, difeso dall'avvocato Donatella Donati, di sicuro la conosceva, abitando a poche decine di metri. La donna viveva da sola in via Sfrilli ed a dare l'allarme fu un'amica alla quale da alcuni giorni non rispondeva né al citofono, né al cellulare. Una situazione di sospetta normalità per chi decise di attivare le forze dell'ordine. Quando i vigili del fuoco aprirono il portone ed i carabinieri della Stazione di Citerna furono messi nelle condizioni di entrare, l'anziana era sul letto. Il corpo martoriato di botte. Nessun segno di effrazione all'ingresso ed alle finestre. Il particolare conduce a qualcuno cui era stato aperto dalla proprietaria che, evidentemente, non aveva timore di quell'incontro. Poi cosa sia accaduto, perché la situazione sia precipitata in maniera così drammatica è forse l'ultimo punto oscuro sul quale fare chiarezza.

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