Pistrino, per l'omicidio di Mariel indagato il vicino di casa. C'è un testimone chiave

La casa del delitto
di Walter Rondoni
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Sabato 13 Maggio 2023, 09:44

CITERNA La soluzione del giallo appare ormai dietro l'angolo. Giovedì sera i carabinieri sono tornati a Pistrino per prelevare due persone e condurle a Perugia. Qui sono state chiamate a fornire ulteriori spiegazioni a chi da quasi sei mesi cerca il killer di Mariel Soethe. Strettissimo il riserbo degli inquirenti, Nucleo investigativo del reparto operativo di Perugia e Compagnia di Città di Castello. Ma il giorno dopo una delle due sarebbe finita nel registro degli indagati, mentre l'altra verrebbe considerata teste dell'omicidio. In effetti, rivedendo il “film” girato l'altro ieri, entrambi sono sembrati personaggi di spessore in un copione dove non mancano aspetti da chiarire. A metà mattina i militari insieme al pm Paolo Abbritti, titolare del fascicolo contro ignoti aperto dalla Procura della Repubblica, sono saliti al primo piano della palazzina all'angolo tra via Franchetti e via Sfrilli. La casa dove il 1° dicembre fu rinvenuto il cadavere di Mariel Soethe è ad un tiro di voce. Se la scorsa settimana gli inquirenti avevano fotografato l'edificio, giovedì si sono spinti un passo avanti. Hanno effettuato un minuzioso sopralluogo nell'appartamento ed ascoltato gli stranieri che l'occupano. Gli stessi che dopo qualche ora sarebbero stati trasferiti a Perugia. Un'accelerazione dell'inchiesta impressa grazie alla bicicletta ed agli oggetti sequestrati? Reperti che in un certo qual modo legano quelle persone all'anziana assassinata? Amici, conoscenti, semplici vicini della 72enne tedesca? In paese si mormora che una delle due potrebbe aver lavorato per l'anziana, in casa o in giardino.

Una voce tutta da verificare ma che si incastrerebbe alla perfezione con l'ipotesi che nella cerchia delle frequentazioni della poveretta con buona probabilità si nasconde l'assassino. Un individuo che l'ha uccisa sferrando colpi sul volto e sul corpo. Quasi fossero lo sfogo di una rabbia esplosa senza controllo o la manifestazione della volontà di sopprimere una donna che avrebbe potuto in qualche modo metterlo nei guai. E' stata la reazione folle di qualcuno che dopo essere entrato da “non estraneo” nell'abitazione del massacro per il proprio comportamento aveva suscitato la reazione della povera Mariel? Un “non estraneo” che probabilmente conosceva talmente bene i luoghi da aver subito recuperato la lucidità di chiudere porte e finestre, di spegnere le luci prima di allontanarsi. Era stata quell'apparente normalità, lunga giorni, a mettere in allarme una donna del posto. Difficile definirla amica della vittima che, a quanto traspare dal suo ritratto pubblico, era il tipo da salutare in strada senza dare mai eccessiva confidenza. Ma, scavando nel privato, più o meno prossimo rispetto al momento della sua morte violenta, sarebbero emerse situazioni e contatti che, messi a fuoco, porteranno al suo carnefice

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