Liberati a rischio chiusura nel 2024, presentata la soluzione Corradi-Leonelli : «Bastano sei milioni»

Liberati a rischio chiusura nel 2024, presentata la soluzione Corradi-Leonelli : «Bastano sei milioni»
di Lorenzo Pulcioni
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Venerdì 22 Dicembre 2023, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 23:15

TERNI Certificato di idoneità statica in scadenza il prossimo anno, così come la convenzione per l'utilizzo. Su quella però Comune e Ternana Calcio hanno già cominciato a discutere e trovato «un'intesa di massima». Ma il problema dell'adeguamento dello stadio Libero Liberati resta di estrema attualità. Di questo si è parlato nell'incontro organizzato alla Bct dall'ingegner Luigi Corradi e l'architetto Paolo Leonelli. Partendo essenzialmente da due domande: lo stadio Liberati deve rimanere lì dov'è adesso? E, se sì, dev'essere demolito o ristrutturato? Soprattutto la prima è una domanda complessa che tocca temi di natura urbanistica e di sviluppo territoriale.

Non secondaria è la questione economica, costruire un nuovo stadio in un'area diversa dall'attuale potrebbe costerebbe tra i 50 e i 60 milioni di euro mentre per adeguarlo ne basterebbero molti di meno. Corradi e Leonelli partono da una premessa: «Non siamo in cerca di incarichi e non ci sono al momento interlocuzioni con il Comune o con la Ternana Calcio. Ma il rifacimento dello stadio Liberati è una questione che dovrà essere affrontata al massimo entro uno o due anni».
In questo campo Luigi Corradi ha una lunga esperienza, dai progetti degli stadi di Perugia, Ascoli, Rieti e Viterbo, alla copertura del San Paolo di Napoli per i Mondiali di Italia 90 e quella dell'Olimpico di Torino per le Olimpiadi invernali Torino 2006, fino alla ristrutturazione dello stadio di Siena. Per il Liberati l'intervento da 6-8 milioni di euro, con l'utilizzo dell'acciaio, prevederebbe quattro nuove tribune a ridosso del campo, copertura integrale, mantenimento della struttura esistente e di alcuni servizi da mettere a norma. Tenendo tornelli, ingressi e parcheggi con notevole risparmio rispetto a un impianto nuovo di zecca da costruire in un'altra area. «La riqualificazione dello stadio Liberati non è prorogabile - dice l'ingegner Luigi Corradi - è una necessità per adeguarsi ai cambiamenti non degli ultimi 30 anni, ma degli ultimi 30 mesi, e va fatta nei prossimi uno o due anni. Come e in che modo dev'essere materia di argomentazione tra amministrazione comunale e progettisti.
Ad oggi non abbiamo avuto alcuna interlocuzione con il Comune o con la Ternana, ma è un problema esplosivo che sta maturando e bisogna dare una risposta. Quando si parla di contesto si parla di una serie di input, dalla staticità che va tutelata alla domanda degli utenti che vogliono stare a pochi metri dal campo, fino al Piano regolatore che prevede altre cose ancora». In base a questi principi, il nuovo Liberati potrebbe avrebbe una capienza di 14 mila posti (la capienza minima della Serie A è stata portata di recente da 16 mila a 12 mila posti) con un costo economicamente sostenibile. «Lo stadio attuale è molto bello, ma va messo a norma - aggiunge l'architetto Paolo Leonelli - mi sono rapportato con l'ingegner Corradi perchè abbiamo le stesse idee. Uno stadio nuovo costerebbe molto di più, i soldi non ci sono e sarebbe uno spreco. La zona dove sorge il Liberati è ottimale, centrale e a vocazione sportiva. Avvicinando le tribune e realizzando una copertura in acciaio si verrebbe incontro alle esigenze del pubblico, mettere a norma parte dell'edificio esistente significherebbe recuperare strutture e servizi. Così dal vecchio si sbarcherebbe nel nuovo. Il progetto va affinato, si può spendere di più o di meno». Ma l'importante, intanto, è che se ne parli.
 
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