Terni. Stadio Liberati, il Comune rinuncia a ristrutturarlo

Terni. Stadio Liberati, il Comune rinuncia a ristrutturarlo
di Corso Viola di Campalto
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Domenica 3 Dicembre 2023, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 16:10

TERNI Per il "Libero Liberati" addio sogni di gloria, si torna alla realtà di uno stadio inospitale e coi cerotti, soprattutto senza prospettive future. Anche perché la giunta di Stefano Bandecchi, ex presidente della Ternana, ha deciso di stralciare dal nuovo piano triennale dei lavori pubblici 2024-206, collegato al bilancio di previsione, la manutenzione straordinaria dell’impianto per ben un milione e duecentomila euro. Per continuare a sopravvivere alla struttura non resta che la convenzione firmata dal Comune e al Ternana per l’uso dello stadio in essere fino al 30 giugno 2024. Convenzione che non prevede un canone di affitto per la Ternana calcio alla quale restano le spese della manutenzione ordinaria dello stadio e quella straordinaria, ma solo fino a 20 mila euro all’anno più Iva (briciole per un impianto sportivo del genere). Il mancato intervento da parte di palazzo Spada fa parte di altri tredici non riproposti dall’assessore Giovanni Maggi rispetto all’elenco annuale del precedente piano a causa della mancanza di finanziamenti.
Un altro colpo ferale alle speranze dei tifosi rossoverdi costretti ad accedere ad uno stadio diventato da tempo inospitale ed è facile che l’impianto costruito nel 1969 resti in uno stato di degrado dovuto anche alla veneranda età ma, soprattutto, alla mancanza di un intervento radicale e risolutivo. Chiusa la curva San Martino per problemi strutturali, ci sono problemi anche all’anello superiore della curva ovest dove vengono ospitati i tifosi delle squadre avversarie con la capienza totale che si è ridotta a poco più di 14 mila spettatori.
Oltre ad un’eventuale ristrutturazione si allontana anche il progetto di un nuovo stadio, presentato poco meno di un anno fa da Bandecchi in Regione. L’università Unicusano ha deciso infatti di tenersi l’area denominata “Ternanello”, acquisendola dalla Ternana prima che venissero vendute il 24 luglio scorso tutte le quote della società rossoverde al gruppo farmaceutico di Nicola Guida (per alleviare anche il prezzo delle quote stesse). Un terreno di cinque ettari tra viale Prati, strada di Santa Filomena, via XX Settembre e il fiume Nera dove la società di via della Bardesca voleva creare una clinica privata da 200 posti, 100 dei quali convenzionati con il sistema sanitario nazionale, utile come superficie compensatrice nell’ambito della “Legge Stadi” per costruire a sua volta il nuovo Liberati. Un progetto rimasto congelato in Regione, con il sindaco Stefano Bandecchi che ora dovrà decidere quale tipo di direzione deve prendere per ridare dignità allo stadio consumato dal tempo e dal conseguente degrado con la convenzione tra Comune e Ternana che scadrà a fine 2024. Per ora il primo passo porta alla rinuncia di un tentativo di investimento di un milione di duecento mila euro per la mancanza di fondi. Ed il futuro del Liberati resta sempre più incerto.

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