Interrogazione di De Vincenzi
sull'ospedale di Terni
«Condizioni inadeguate»

Interrogazione di De Vincenzi sull'ospedale di Terni «Condizioni inadeguate»
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Sabato 14 Luglio 2018, 13:15
TERNI «Le condizioni di complessiva inadeguatezza organizzativa dell'Azienda ospedaliera 'Santa Marià di 
Terni, ci impongono di presentare una interrogazione alla Giunta regionale per conoscere se esista e sia stato calendarizzato un progetto di ristrutturazione complessiva dello stabile e se sia nei programmi del governo regionale e della direzione generale dell'Azienda una riorganizzazione e riqualificazione efficiente e concreta dei servizi di questo ospedale, che accoglie un vasto bacino di utenza anche extra-regionale». Lo annuncia il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Misto Umbria Next). De Vincenzi spiega, fra l'altro - secondo quanto riferisce un comunicato della Regione - che «le criticità emerse sono generalizzate: le più evidenti a occhio nudo sono quelle strutturali. Ma, soprattutto - dice - vi sono quelle logistiche e organizzative. In primis la penuria dei posti letto a disposizione e di postazioni suppletive per l'accoglienza dei pazienti che spesso vengono sistemati in 'ricoveri temporanei di fortunà lungo i corridoi dei reparti. Proprio la vita interna dei reparti e la loro organizzazione sta emergendo, negli ultimi tempi, come grave criticità. Alcune unità più importanti sono attualmente sguarnite di primari (neurochirurgia, pediatria, ginecologia, ortopedia) a causa della sopraggiunta età pensionabile o delle dimissioni di alcuni medici che hanno optato per altre strutture sanitarie al di fuori del servizio sanitario regionale. Al contempo - aggiunge De Vincenzi - non è stato predisposto un adeguato piano di reintegro delle corrispondenti professionalità». «chiediamo alla Giunta regionale e all'assessore Barberini - continua De Vincenzi - se sono ancora seriamente convinti che l'Umbria sia, in fatto di sanità pubblica, 'Regione benchmark' (fra l'altro i dati di riferimento risalgono al 2015). La realtà dei fatti smentisce questo titolo di merito che scaturisce da una fredda somma di coefficienti finanziari e molto meno dai livelli degli standard di qualità dei servizi erogati».
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