Ha riaperto al culto la chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello

Ha riaperto al culto la chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello
di GiovannI Camirri
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Venerdì 14 Maggio 2021, 10:02

SPELLO - Quella di giovedì è stata una giornata carica di emozioni. Perché proprio ieri, nella giornata che la chiesa cattolica dedica alla Madonna di Fatima e nella ricorrenza dei 40 anni dell’attentato a San Giovani Paolo II, la Collegiata di Santa Maria Maggiore a Spello, è stata riaperta al culto dopo la chiusura dovuta alle conseguenze del terremoto del 2016. Una giornata profonda per i credenti e per la città di spello che ha visto la presenza del vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi, amministratore apostolico della Diocesi di Foligno accolto dal parroco don Diego Casini alla presenza dei fedeli, tutti distanziati nel rispetto delle norme anti Covid e con la mascherina ben calzata, e di diverse autorità tra e la rappresentanza del Comune guidata dal sindaco Moreno Landrini. Monsignor Sigismondi ha espresso gioia per esser “rientrati in questa casa” ricordando che la casa principale che “accoglie il Signore” è il cuore delle persone. “La chiesa – come si apprende dalle pagine di wikipedia - ebbe origine sui resti di un precedente tempio pagano dedicato a Giunone e Vesta. In seguito venne dedicata alla Natività poi alla Madonna ed era sottomessa all’Abbazia di San Silvestro di Collepino, retta da una congregazione Camaldolese. Nel 1159 passa alla gestione del clero diocesano e si trova a possedere un patrimonio immobiliare di una certa rilevanza. Verso la seconda metà del XIII secolo venne terminata la sua costruzione. Nel XV secolo la chiesa attraversò un periodo di grande autonomia e prosperità, in cui venne anche consacrato l’altare maggiore (1513), ricostituita la mensa e completata la ristrutturazione.

La chiesa faceva parte di un ampio complesso che comprendeva a destra il palazzo priorale he oggi è abitato dal parroco ed a sinistra il Palazzo dei Canonici (del 1522) , oggi sede della Pinacoteca Civica di Spello. La chiesa vera e propria presenta all'esterno una facciata con un bel paramento lapideo interrotto dal portale: la facciata originaria, del XIII secolo, fu rifatta ed avanzata rispetto alla precedente attorno alla metà del '600. Fu così eliminato il portico che correva sul fronte della chiesa (e dell'adiacente Palazzo dei Canonici), realizzato il finestrone rettangolare ed il portale centrale che conserva però elementi del precedente romanico. A fianco di essa si vede il primo campanile medievale”. Importante anche la presenza d’arte sacra all’interno della chiesa con le pareti laterali segnate ritmate dalla presenza di altari con tele e sono vivacizzate dai pregevoli stucchi di Agostino Silva. All'ingresso della chiesa è un altare marmoreo romano (I sec. A.C.) riutilizzato come acquasantiera e c’è anche un importante quanto antico pavimento di maioliche di Deruta. “Anticamente – si legge ancora - , la chiesa, era dotata di numerose cappelle, oggigiorno in gran parte chiuse e murate; ne rimangono visibili: la Cappella Baglioni, affrescata dal Pinturicchio, la Cappella del Sacramento (che ospita un dipinto del Pinturicchio e altre due poste agli estremi del transetto”. Una bella giornata, appunto quella di ieri, ed un fondamentale segnale di ripartenza che da speranza a tutti.

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