Ternana, Bandecchi croce e delizia: dopo gli insulti ai tifosi cosa succede in casa rossoverde

Ternana, Bandecchi croce e delizia: dopo gli insulti ai tifosi cosa succede in casa rossoverde
di Riccardo Marcelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 10:11

Cronaca di un disastro annunciato ma non auspicato. Per chi segue le recenti cronache rossoverdi, il periodo contemporaneo somiglia sempre più a quello del primo Stefano Bandecchi quando tra proclami promesse e piroette in elicottero dispensava giudizi trancianti sul calcio, litigando di volta in volta con allenatori o tifosi. Il ritorno in serie B dopo la retrocessione e i playoff non raggiunti per un soffio, avevano dato la parvenza di un presidente che si era arricchito a livello personale, non economico, di quella esperienza che nel mondo pallonaro è assai utile e che consiglia ai più di tacere o di regalare frasi scontate.

Purtroppo la crisi odierna è figlia di una non decisione della scorsa primavera. Cristiano Lucarelli doveva essere allontanato, almeno secondo il Bandecchi-pensiero. Non avendo il coraggio di una sostituzione all'epoca considerata poco vantaggiosa sia da un punto di vista economico e soprattutto di consenso, il presidente della Ternana fece sottoscrivere al tecnico una lettera di intenti che innescò il sorriso ironico di mezza Italia. Nonostante ciò Lucarelli prese per mano la squadra, facendo di necessità virtù in un campionato di serie B dove l'equilibrio regna sovrano, a parte la leadership del Frosinone, fino a questo momento contrastata solamente dalla Reggina, tra l'altro sconfitta proprio dalle Fere.
Dopo la disfatta interna non preventivabile col Como e quella col Frosinone, la tifoseria presente in Ciociaria si è scagliata contro i calciatori e il presidente Bandecchi perché se c'è una regola non scritta ma che è ai più conosciuta, la curva dà, la curva toglie. Il patron ha reagito utilizzando un turpiloquio esagerato che ha ottenuto come risultato quello di avvelenare ancora una volta i pozzi di una disciplina sportiva popolare ma anche il dibattito politico in vista delle elezioni comunali del 2023. Se il giudice sportivo per il lancio di una bottiglietta d'acqua e di una moneta ha inflitto l'ammenda di 2 mila euro, il suo post pubblicato su Instagram ha fatto il giro d'Italia, anzi d'Europa, come d'altra parte la scorsa settimana era accaduto alla notizia di voler adottare la calciatrice Alice Pignaroli messa fuori rosa dalla Lucchese perché incinta. Dottor Jekyll e Mister Hyde. Della serie nulla di nuovo sotto il sole della Conca.
Rispetto al passato, però, si sono diversi elementi di novità. Bandecchi imprenditore non è più interessato solo alla Ternana per il bene della quale ha iniziato una crociata umbra per la sanità all'insegna del nuovo stadio, proseguendo per l'interessamento per aziende come Ternipan o Treofan. Bandecchi politico non nasconde l'intenzione di candidarsi a sindaco della città di Terni e magari più in là anche a presidente della Regione Umbria, creando dissapori proprio verso quella maggioranza di centrodestra che gli aveva concesso la cittadinanza onoraria. Bandecchi presidente è quello sicuramente più istrionico ed onirico se non fosse che il calcio accomuna poi tutti i ceti sociali e i credo politici. Di conseguenza la crisi di risultati di gioco e di carisma della Ternana sotto la guida di Aurelio Andreazzoli, rischia di compromettere la figura di Bandecchi presidente che con un po' di pazienza aveva tentato di costruire, salvo distruggerla all'ennesimo post social.
Tanto che tra i commenti più o meno partigiani dei tifosi, ne spicca uno che ne sintetizza tutti gli altri: toglietegli il telefonino. Per rilanciare la propria immagine da qualche giorno circola la voce di un possibile interessamento della Ternana a Miralem Pjanic, bosniaco con passaporto lussemburghese. Nome importante non troppo vecchio che però a causa di un infortunio gioca poco pure in Arabia. Le liste per il calciomercato si riapriranno a gennaio. E sempre ad anno nuovo, il 5 riprenderanno gli allenamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA