Perugia, corteo anti fascista: «L'accoltellamento a Ponte Felcino è un atto criminale»

Un momento della manifestazione
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Domenica 25 Febbraio 2018, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 22:57
PERUGIA - Oltre trecento, sotto la neve e sfidando il freddo, per ribadire con forza «sciogliere il fascismo, cancellare l'austerità»: il corteo di Perugia antifascista, organizzato da Potere al Popolo, si è ritrovato intorno alle 14 di domenica in piazzale Bove per poi attraversare la città dalla zona della Pallotta e via dei Filosofi fino in piazza IV Novembre. Durante il corteo, strettamente sorvegliato in testa e in coda da polizia, carabinieri e polizia municipale, sono stati ribaditi slogan e cori anti fascisti, accesi fumogeni e lanciati alcuni petardi. Una manifestazione tutto sommato pacifica che poi ha avuto il suo atto finale con gli interventi dei rappresentanti di Potere al Popolo in piazza IV Novembre. 

Molti i riferimenti ai fatti di martedì notte a Ponte Felcino, con il ferimento di due attivisti di Potere al Popolo e di uno di Casapound: la procura ha indagato cinque persone (i tre feriti più altri due attivisti di Casapound) per rissa e lesioni. Ci sono versioni contrastanti per quanto accaduto in quella notte, ma per Andrea Ferroni (uno degli elementi di spicco di Potere al Popolo, animatore della manifestazione e candidato) la questione resta sempre quella: «n questi ultimi giorni siamo stati concentrati nel portare avanti con azioni concrete la nostra campagna elettorale: dai volantinaggi in mezzo alla gente al mercato di Pian di Massiano, davanti ai cancelli delle maggiori fabbriche in crisi dalla Perugina alla Ast di Terni e in tanti luoghi dell’Umbria fino a Norcia che aspetta ancora la sua ricostruzione. Invece, nel giro di pochi giorni, siamo di nuovo costretti a dover sottrarre del tempo prezioso al nostro impegno politico per porre fine alla gazzarra mediatica scatenatasi intorno ai fatti di Ponte Felcino. Le fantasiose ricostruzioni emerse in questi giorni, dai video inesistenti alle ferite auto inflitte, servono solo a creare confusione. Per noi di Potere al Popolo rimane gravissimo l’atto vile e criminale dell’accoltellamento di un nostro compagno. Restano sul suo corpo i segni di tale atto che abbiamo visto con i nostri occhi a poche ore dall’accaduto, e di cui esistono referti medici che certificano l’utilizzo di un’arma da taglio. Ciò su cui vorremmo far riflettere è la credibilità da poter accordare a chi si muove per le strade delle nostre città armato, propagandando odio e discriminazione. Ci auspichiamo una rapida chiusura delle indagini da parte della magistratura, al fine di stoppare le infamità contro i nostri compagni e contro la nostra organizzazione. A differenza di chi riempie le pagine dei giornali con calunnie strategiche, tutte le prove che avevamo in mano sono state consegnate agli organi preposti alle indagini. 
Siamo convinti che questo crescente clima d’odio, che avvelena la vita pubblica, sia il frutto di un lungo processo di sdoganamento culturale e politico di organizzazioni neofasciste, che ha trovato il silenzio complice delle istituzioni democratiche. Per questo oggi, 25 Febbraio, scendiamo in piazza per chiedere l’impegno da parte di tutte le istituzioni locali e nazionali ad agire, il più presto possibile, per lo scioglimento di suddette organizzazioni».
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