Continue richieste di soldi, la madre diventa investigatrice: «Mio figlio si droga». E fa arrestare la pusher

Foligno, grazie alla denuncia della donna stroncato un importante canale di spaccio

Continue richieste di soldi, la madre diventa investigatrice: «Mio figlio si droga». E fa arrestare la pusher
di Luca Benedetti e Giovanni Camirri
5 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Ottobre 2023, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 08:17

FOLIGNO «Mamma, mi dai cinquanta euro?». Richiesta normale per un ragazzo di vent'anni senza lavoro. Soprattutto se fatta, nel fine settimana. Ma quelle richieste, in quella famiglia di Foligno, erano diventate un po' troppo pressanti. E quel ragazzo, in genere solare e tranquillo, aveva iniziato ad avere comportamenti un po' strani. Soprattutto, all'ora di pranzo e cena: quando incrociava la mamma in casa il dialogo era sempre meno intenso. Non si confidava più con la donna. Lei, spalla ideale per condividere tutto nella sua vita, era diventata, piano piano, quasi un'estranea. Lei ha capito al volo che qualche cosa non andava. Ma per capire che c'era la droga dietro alle richieste dei soldi e lo sguardo sfuggente e che quei silenzi erano l'anticamera di un dramma, si è dovuta inventare 007. Magari lo avrà pure pensato, ma il brutto pensiero lo ha scacciato subito dalla testa. Ha cercato di capire cosa passasse per la mente a quel figlio che non le aveva dato mai un problema. Certo, lui non studia né ha un lavoro e il problema può essere anche quello. Ma non bastava. Lei aveva intuito qualche cosa d'altro. Così ha iniziato a controllarlo, a seguirlo, a verificare le uscite con gli amici a cercare di capire cosa dicesse quando era al telefono. E ha cercato di dare un occhio attento e veloce anche allo smartphone del ragazzo.

Terni, la prima dose gratis, poi i furti per pagarsi le altre: così i pusher incastrano i ragazzini

IL TELEFONINO

C'era un nome di donna nella rubrica del cellulare che non quadrava. Un nome che non era tra quelli delle amiche che il ragazzo frequentava dai tempi della scuola. Fino a che ha scoperto la cosa più dolorosa: il figlio faceva uso di droga. Lo ha sorpreso a sniffare in sala da pranzo. Lui aveva rotto ogni freno. Quando la mamma lo ha scoperto si è alzato ed è uscito. Neanche una parola. Ecco a cosa servivano quei soldi. Quei cinquanta euro richiesti sempre con più insistenza. Ecco perché il figlio considerava lei e il padre quasi due estranei. Lei, cinquant'anni, si è sentita morire. Ma ha tenuto la bocca chiusa. Non poteva raccontate tutto al marito. Si è fatta forza e ha iniziato a seguire quel ragazzo da vicino. Fino a che ha capito chi faceva affari con la sua debolezza: un'altra donna. Poteva essere una sorta di sorella maggiore di suo figlio, invece era l'aguzzina. La mamma 007 aveva chiuso il cerchio.

UNA DONNA PER AMICA

A quel punto in questa storia in cui le donne sono protagoniste, di donna ne è arrivata un'altra. Indossa la divisa ed è abituata a gestire le situazioni più complicate. Eleonora Ferreri è maresciallo dei carabinieri. Ha aperto la porta del suo ufficio, ha consolato la mamma disperata («mio figlio si droga», ha detto subito alla carabiniera) e ha messo in piedi quell'indagine che la mamma coraggio aveva iniziato sul filo della disperazione. Alla fine la spacciatrice che tiene in scacco con la cocaina chissà quanti ragazzi a Foligno e dintorni, è finita in manette.

In casa della straniera spacciatrice, i carabinieri della Compagnia di Foligno hanno trovato un tesoro in droga e in soldi. Quattrocento dosi in cui erano stati suddivisi gli oltre due etti di cocaina pronta per lo smercio. E anche cinquemila euro in contanti. Segno che il numero dei clienti è elevato. Quella droga, venduta per quei cinquanta euro che il ragazzo aveva iniziato a chiedere alla mamma con tanta insistenza, avrebbero fruttato ventimila euro. Un tesoro. Gli affari per la donna in nero della storia di Foligno andavano talmente bene che i carabinieri l'hanno arrestata nella casa di proprietà. Ed era lì, in quella via della prima periferia folignate, che la mamma 007 è arrivata seguendo il figlio.

Mamma di 23 anni muore per overdose alla prima serata fuori un mese dopo il parto: due pusher a processo per omicidio

LE LACRIME

Per lui non c'era bisogno di muoversi di notte per andare a caccia di chi gli stava rovinando la vita. No, perché lo spaccio a tutte le ore permetteva al ragazzo di uscire di casa senza dover attendere il far della sera. Quella casa, forse comprata con gli affari sporchi legati alla droga, è stato l'incubo della mamma 007. L'ha cercata, l'ha inseguita e, alla fine, l'ha anche trovata. A volte le dosi venivano acquistate non lontano da dove la donna abitava. Ed era facile, per lei, in quella zona della città trovare stradine e anfratti dove incontrare i clienti a cui consegnare direttamente la droga o dove lasciare la cocaina. Anche a quel ragazzo di vent'anni che ha avuto la mamma come angelo custode. Quando i carabinieri hanno chiuso l'indagine, durata poco più di un mese, alla mamma è squillato il telefonino. Dall'altra parte la voce della donna in divisa. Sono bastate poche parole, la mamma coraggio ha pianto perché ha capito che era riuscita a salvare il figlio.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA