Terni. Sanità, l'ospedale rischia lo smantellamento: dopo Cardiochirurgia via un servizio anche a Oncologia

Terni. Sanità, l'ospedale rischia lo smantellamento: dopo Cardiochirurgia via un servizio anche a Oncologia
di Umberto Giangiuli
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Sabato 16 Dicembre 2023, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 08:14

SANTA MARIA

La Cgil e Fp di Terni rilanciano l'allarme per la cardiochirurgia, dopo gli articoli pubblicati su Messaggero mentre il Forum sanità del Pd denuncia l'interruzione del servizio di biologia molecolare in Oncologia e la carenza di personale in Anatomia patologica. «Si colpisce l'alta specialità riferisce una nota del sindacato- per chiudere l'azienda ospedaliera ed andare verso l'azienda unica regionale». Nel mirino la mancata procedura in Regione ad avviare l'espletamento del concorso per il nuovo direttore della cardiochirurgia che da anni porta avanti il reparto come facente funzione. Valentina Porfidi, segretaria generale della funzione pubblica e Claudio Cipolla, segretario generale della Cgil di Terni sostengono «che sia fatta chiarezza da parte della Regione rispetto alla prospettiva e al futuro della sanità in Umbria e in provincia di Terni. Noi siamo e restiamo per due aziende ospedaliere distinte,- continua la nota- per mantenere l'alta specialità». Ed ancora. «Un depotenziamento della struttura comporterebbe quindi un arretramento del servizio alla cittadinanza con ripercussioni anche in tutto l'ambito interventistico della Cardiologia, in quanto determinate procedure necessitano inevitabilmente di uno staff cardio- chirurgico sempre presente». Secondo il sindacato «è anche indispensabile avviare rapidamente i concorsi per la copertura dei tanti reparti sprovvisti di primario, come, appunto, quello di cardiochirurgia, oltre che ridefinire la programmazione e l'idea di futuro dell'azienda ospedaliera, anche attraverso l'individuazione delle figure apicali che diano prospettiva alle strutture complesse».

L'altro problema è sollevato dal Forum del Pd e riguarda il servizio di biologia molecolare. «Preoccupa l'imminente interruzione a tempo indeterminato dai primi di gennaio si legge nel comunicato- il Santa Maria non sarà autonomamente in grado di definire in maniera completa alcune tra le più comuni diagnosi oncologiche, tra cui quelle per il carcinoma della mammella, del colon, del polmone e di molte altre neoplasie».

A spiegare come stanno le cose è il direttore generale Andrea Casciari: «Il servizio finora era affidato ad una biologa con contratto libero professionale. Quel servizio lo abbiamo messo a concorso ed è già stata costituita la commissione». Ma il Pd incalza e ventila«l'ipotesi di una convenzione in extremis con la biologia molecolare dell'ospedale di Perugia, in quanto il laboratorio si troverà ad gestire diagnosi provenienti da due centri, con ricadute non di poco conto in termini di ritardi». La sanità ternana è sempre più a rischio smantellamento.

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