Buoni propositi/Fondazione bulgara,
il piano poco segreto di Colaiacovo

Carlo Colaiacovo
di Italo Carmignani
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Lunedì 14 Marzo 2016, 09:01
In mancanza di certezze nella fabbricazione dei cloni, l’eugubino Carlo Colaiacovo ha rinunciato a succedere a se stesso alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio. Ma distinguendosi tra quanti non si arrendono mai e non si fidano di nessuno, ha un piano per il futuro della sua creatura che ogni anno dispensa (in modo esemplare) oltre venti di milioni per iniziative di varia natura. Del progetto è uscita solo una paginetta. Sopra, i dieci nomi del nuovo comitato d’indirizzo della Fondazione eletti dai sessantasette soci privati con la simpatica unanimità delle ex democrazie dell’Est. Quasi tutta legata alle affinità di Colaiacovo, dalla decina uscirà il nome del nuovo presidente. Ma non prima di essersi unita a un’altra decina, quella dei rappresentanti di svariati enti pubblici. Una volta riunita la ventina, uno si alzerà e proporrà il candidato presidente. La prima decina voterà compatta, della seconda ne basterà uno. Chi sarà il candidato? Nel gioco dei dieci piccoli indiani viene da escludere Camillo Bacchi troppo impegnato con i suoi camion, quanto il brillante Nicola Bastioni con le bollicine (un impero con la gassosa), stesso problema per Matteo Minelli (re della birra Flea). Ma anche Giampiero Bianconi è molto indaffarato con resort turistici e sarebbe curioso se fosse Cristina Colaiacovo, intraprendente figlia del presidente uscente, pure il già prefetto Gianlorenzo Fiore non pare indicato. Antonio Lanuti invece è troppo di Gubbio, Chiara Lungarotti proprio non ha tempo, mentre a Giuliano Masciarri basta essere stato segretario di Fondazione. Resta Francesco Depretis, perugino, avvocato, schiena dritta. Sarà lui? Chissà. Comunque vada, già deciso il primo ordine del giorno: Carlo Colaiacovo presidente onorario a vita. Come nelle ex democrazie di cui sopra.
 
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