Caso Duchini, indagato
anche un consulente della Procura

Caso Duchini, indagato anche un consulente della Procura
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Domenica 24 Novembre 2019, 17:19
Un nuovo, recentissimo, capitolo, arricchisce l’inchiesta dei magistrati della Procura di Firenze sull’ex aggiunto perugino Antonella Duchini: con l’accusa di falso ideologico, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati il commercialista umbro Francesco Patumi. Quest’ultimo, il cui nome è impresso nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, è stato incaricato di svolgere alcuni accertamenti su un fascicolo riguardante Franco e Giuseppe Colaiacovo. Patumi, 54 anni - si legge nelle carte della pubblica accusa - «nominato dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Perugia, Antonella Duchini, consulente tecnico nel corso delle indagini preliminari inerenti il procedimento penale 7440/16 nei confronti di Franco e Giuseppe Colaiacovo in ordine al reato di truffa e alle false comunicazioni sociali, quale pubblico ufficiale attestava falsamente che la partecipazione detenuta dalla società 'Franco Colaiacovo Gold’ nella società 'Financo' aveva un valore netto patrimoniale di 25.149.000 di euro mentre in effetti - è riportato nel capo d’imputazione - tale valore era notevolmente superiore». Con una seconda valutazione richiesta dal pubblico ministero Mario Formisano, però, la Procura della Repubblica di Perugia ha scoperto che la partecipazione sarebbe ammontata a un valore quasi cinque volte superiore, orientativamente intorno ai 120 milioni di euro.

Il nome del professionista Patumi, difeso dall’avvocatessa Anna Chini del Foro di Firenze, è il nono elencato nella lista insieme a quello del patron del cemento Carlo Colaiacovo, dell’ex aggiunto di Perugia Antonella Duchini, degli ex carabinieri ora in congedo Orazio Gisabella e Costanzo Leone, dell’avvocato Pietro Gigliotti e di altri tre (Valentino Rizzuto, Fabio Sinato e Ignazio Pusateri». Ripercorrendo la vicenda ci si accorge che proprio in seguito alla consulenza tecnica per cui era stato incaricato l’esperto Patumi, che come visto stimò la partecipazione con un valore al ribasso rispetto a quanto avrebbe dichiarato il successivo consulente, la Procura di Perugia ha richiesto il sequestro preventivo d’urgenza della quote Financo. Provvedimento che, in ogni modo, il giudice per le indagini preliminari Valerio D’Andria decise di non convalidare.
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