Il diario della ragazza spunta nel corso del blitz condotto dagli investigatori della seconda sezione della squadra mobile (diretti nelle operazioni sul campo da Roberto Roscioli e coordinati dal dirigente della mobile, Marco Chiacchiera) in un appartamento in via Campo di Marte autentico microcosmo dell'illegalità: i poliziotti, dando seguito alle segnalazioni dei residenti che notano continui movimenti sospetti, trovano nel giro di pochi metri quadri uno spacciatore tunisino che si sta disfacendo di involucri di eroina, un giovane moldavo in possesso di arnesi da scasso e tanti oggetti chiaramente rubati fra attrezzi da cantiere, oro e orologi; e infine la giovanissima perugina in compagnia del fidanzato-sfruttatore, un ventenne romeno (fratello della proprietaria dell'appartamento) con precedenti oer furto.
Nomi, prezzi e caratteristiche. Nel corso della perquisizione, ecco spuntare il diario. I poliziotti trovano nomi e cognomi di alcuni clienti, probabilmente i piú generosi o i piú assidui, ricostruiscono un giro di affari di almeno un trentina fra professionisti, artigiani, giovani e meno giovani in cerca di sesso a pagamento. Di piú, nel quadernone-diario sono appuntate anche le tariffe delle prestazioni (dai 20 euro «per una chiacchierata» a 100 per un rapporto completo), oltre alle descrizioni caratteriali e psicologiche dei clienti, i servizi richiesti e la location preferita (appartamento, auto o altri posti).
Soldi facili e passaparola. Non ci sarebbe altro se non motivazioni economiche dietro la scelta della ragazza di prostituirsi. Probabilmente la relazione con il giovane romeno (denunciato assieme al moldavo per ricettazione, dal momento che sono stati trovati anche in suo possesso oggetti rubati) puó aver miscelato il desiderio di soldi facili e indipendenza economica con un vertiginoso aumento del giro dei clienti, attraverso passaparola nei locali notturni cittadini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA