Alunni, Confindustria Umbria: «Arvedi gruppo solido, un bene per l'Umbria»

Alunni, Confindustria Umbria: «Arvedi gruppo solido, un bene per l'Umbria»
di Vanna Ugolini
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Domenica 19 Settembre 2021, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 09:49

E' ormai alla fine del suo mandato e aveva fatto il tifo per il gruppo Marcegaglia ma Antonio Alunni, presidente di Confindustria, valuta con grande entusiasmo il passaggio di Ast al gruppo Arvedi. «E' una notizia straordinaria, sono felice. Per me era importante che la nuova proprietà fosse fosse una proprietà industriale, serie e solida e, perchè no, italiana. E' dunque un'ottima notizia e spero che tutta la regione possa capire che importanta ha questo passaggio per l'Umbria e che cambiamento straordinario potrebbe portare». Alunni non ha molti dubbi sul successo dell'operazione: «Il piano industriale è ancora secretato e non sta a me giudicarlo ma quello che si può dire che se Arvedi porta avanti un progetto, un investimento, non lo fa mai per speculare. Siamo davanti a industriali veri e li accoglieremo a braccia aperte. Spero che trovino anche sul territorio l'accoglienza che meritano e una grande apertura: il fatto che portino qui il loro modello industriale non può che arricchirci tutti».
Dunque, in attesa di vedere il piano industriale nei dettagli, Confindustria, nelle parole del suo presidente, vede con grande favore il passaggio di Ast dai tedeschi di ThyssenKrupp al gruppo Arvedi.

Sulla stessa linea anche l'assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni che parla di «una notizia molto attesa che dà a Terni un ruolo centrale nella strategia italiana dell'acciaio e, in ottica più ampia, anche europea»: E sottolinea anche la solidità del gruppo: «Arvedi è una proprietà italiana e una famiglia di imprenditori che hanno dimostrato solidità: sarà un punto di riferimento costante per una interlocuzione sui temi delle politica industriale e occupazionale. Si apre una stagione nuova per il sito di Terni e l'augurio è che la specificità del sito possa essere ulteriormente valorizzata in un contesto strategico più ampio».
Intanto il quotidiano la la Provincia di Cremona, giudica questa acquisizione come «una nuova pagina di storia dell'economia cremonese e nazionale». E sottolinea il debry che c'è stato nell'acquisizione della acciaierie con l'altro gruppo italiano che era in gara, Marcegaglia, da sempre competitor diretto di Arvedi. Finarvedi se lo è aggiudicato grazie a tre carte vincenti: innanzitutto, la credibilità, le relazioni maturate in mezzo secolo di attività e la grande visione imprenditoriale del cavalier Giovanni Arvedi. In secondo luogo, la perseveranza e la capacità di mediazione di Mario Caldonazzo, l'erede designato, amministratore delegato del gruppo e instancabile motore di una trattativa delicata e complessa, giocata fra Roma e Dusseldorf, alla ricerca del giusto punto di equilibrio fra le richieste della proprietà uscente, le aspettative dei lavoratori e le esigenze di riorganizzazione del sito che si imporranno per rimettere in equilibrio gli ultimi conti in rosso».
 

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