Amelia, stangata Taric. Conguagli alle stelle per ristoranti ed esercizi commerciali.

Amelia, stangata Taric. Conguagli alle stelle per ristoranti ed esercizi commerciali.
di Francesca Tomassini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Marzo 2022, 15:27

AMELIA Taric, tassa della discordia. Dopo le polemiche dello scorso anno, ancora una brutta sorpresa nella buca delle lettere degli amerini che in questi giorni stanno ricevendo le cartelle con l’importo dovuto per la raccolta dei rifiuti. A saltar fuori dalle buste targate Asm infatti, i conguagli relativi al 2021 e le cifre calcolate per l'anno in corso. In entrambi i casi, a detta di chi le ha già aperte, una mazzata. A pagare il prezzo maggiore, sembrano essere i ristoratori attivi su tutto il territorio comunale e i titolari di laboratori artigianali, anche nel centro storico. Un post sull'argomento pubblicato ieri sulla pagina social della città a cui sono iscritte oltre 6000 persone, ha scatenato una valanga di commenti tutti sulla stessa lunghezza d'onda. «Ma tremila euro di conguaglio dell'immondizia al negozio? Neppure se venissero a ritirarla in Ferrari». Una battuta amara, che ha dato la stura a una serie di lamentele individuali e ad interrogativi ancora in attesa di risposta. «Ma conguaglio di cosa? - sbotta la titolare di un'attività alimentare artigianale- L'anno scorso abbiamo pagato oltre mille euro e non abbiamo nemmeno lavorato con quei pochi tavoli che avevamo allestito subito prima della pandemia. E adesso, riferito sempre al 2021, ci vediamo arrivare un conguaglio di oltre 3000 euro. Una follia. Ma il calcolo non è fatto sulla base dei metri quadrati?». Stessa situazione per altri colleghi che pur avendo locali commerciali grandi poco più di una stanzetta, si sono visti recapitare bollette dal oltre 1000 euro a fronte dei 250 pagati negli anni precedenti. «Ci stiamo organizzando -spiega un altro- stiamo tirando fuori tutte le cartelle degli anni scorsi e i relativi pagamenti. Consulteremo un legale se necessario, non si può più pagare e basta. Non ce la facciamo. Sappiamo che a Terni alcuni commercianti hanno rispedito al mittente le cartelle, vedremo come regolarci». Stessa aria anche fra i privati con cartelle letteralmente lievitate che stanno facendo infuriare tutti. «Si parla di migliaia di euro in più -commenta una residente- io mi sono vista recapitare un conto di 1350 euro per 87 metriquadrati». L'interrogativo che aleggia nell'aria è che i famigerati conguagli si riferiscano al numero di ritiri dei mastelli dell'indifferenziato e dunque a quella tariffazione puntuale sulla quale l'anno scorso si era tenuta anche un'assemblea pubblica per chiarirne il funzionamento. Una questione rimasta in sospeso per gli utenti, ma forse non per il gestore. «Vorremmo proprio sapere quando sarebbe entrata in vigore -dice un commerciante- e quando ne sarebbe stata data comunicazione. E soprattutto qual'è l'indice di calcolo». Sul ritiro dell'indifferenziato scendono sul piede di guerra anche molti residenti nei condomini. «Spesso -spiega una signora- i mastelli dell'indifferenziato sono pieni a soli due giorni dall'ultimo ritiro, mentre gli altri sono vuoti, segno che molte persone non differenziano. In questo modo pagheremo tutti di più. Non si potrebbe fare come in altri paesi, ovvero conferimento con scheda elettronica a peso?». Altro punto all'ordine del giorno, il problema del conferimento dei rifiuti in mastelli altrui. «Nella zona di Cinque Fonti paghiamo per tutti gli amerini - commenta una donna - che da casa loro, tutte le mattine vengono a gettare il loro indifferenziato nei nostri cassoni. E non c'è verso di ottenere i lucchetti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA