Al Cinema Politeama Lucioli di Terni inizia la rassegna "Pasolini 100"

fotogramma dal film "Accattone" di Pier Paolo Pasolini
di Danele Sorvillo
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Martedì 15 Marzo 2022, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 12:31

Il Cinema Politeama Lucioli di Terni prosegue la sua vocazione di proposte di qualità: inizia infatti oggi la rassegna "Pasolini 100", in cui verranno proiettati, in versione restaurata e con l’introduzione tecnica al film di Maria Rita Fedrizzi, dell’Associazione Sentieri del Cinema, alcuni dei film di Pier Paolo Pasolini, grande intellettuale del Novecento, di cui quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita (Pasolini è infatti nato a Bologna il 5 marzo 1922). Si comincia stasera (15 marzo) e domani (16 marzo), alla 20,45 (introduzione) e poi alle 21 (proiezione) con “Accattone”, pellicola del 1961, film che verrà proiettato sempre nel rispetto dei protocolli anticovid ancora in vigore. "Accattone" segna l'esordio alla regia di Pasolini, artista poliedrico che ha attraversato quasi tutti i campi del sapere, lasciando ovunque il segno, e che anche nelle sue opere cinematografiche ha saputo fare un uso originale, innovativo, non solo dei codici del linguaggio cinematografico, ma anche degli altri linguaggi artistici, la musica e la pittura su tutti. In questo senso può spiegarsi anche la scelta di iniziare la rassegna su Pasolinini regista da “Accattone”, una partenza che è sia cronologica, sia filosofica. Afferma lo stesso Pier Paolo Pasolini: «ho voluto rappresentare la degradazione e l'umile condizione umana di un personaggio che vive nel fango e nella polvere delle borgate di Roma. Io sentivo, sapevo, che dentro questa degradazione c'era qualcosa di sacro, qualcosa di religioso in senso vago e generale della parola, e allora questo aggettivo, 'sacro', l'ho aggiunto con la musica. Ho detto, cioè, che la degradazione di Accattone è, sì, una degradazione, ma una degradazione in qualche modo sacra, e Bach mi è servito a far capire ai vasti pubblici queste mie intenzioni».
A seguire, il Politeama Lucioli proietterà mensilmente i più rappresentativi titoli cinematografici pasoliniani, messi a disposizione dalla Cineteca di Bologna ("Mamma Roma", "La ricotta", "Il vangelo secondo Matteo", "Uccellacci e Uccellini", "Epido Re" e altri ancora), sempre con la formula della doppia serata di proiezione, con introduzione dei Sentieri del Cinema e proiezione successiva.
Sarà possibile organizzare anche delle matinée per le scuole, in cui la visione dei film selezionati per i ragazzi sarà preceduta da un'introduzione storico-critica (i docenti interessati possono contattare fin da ora il cinema per ulteriori informazioni e per avere le schede dei tanti film messi a disposizione).
Una esperienza, questa, particolarmente formativa per i ragazzi, soprattutto per quelli dell’ultimo anno delle scuole superiori: nel corso della letteratura italiana del ‘900, infatti, pochi autori sono stati così capaci, come Pasolini, di parlare di giovani e ai giovani, considerando il racconto e la riflessione sull'identità giovanile come uno degli elementi centrali della propria poetica.
Pasolini intellettuale e osservatore della realtà e dei cambiamenti in atto nella società è figura fondamentale del panorama culturale, sociale e politico italiano, per la sua totale libertà da pregiudizi, da vincoli col potere politico e per il suo essere stato così profondamente lungimirante nell'analizzare il consumismo, l’omologazione di massa, il condizionamento dei media, la progressiva perdita d’identità della società rurale. «Ci manca tanto, Pier Paolo - racconta Maria Rita Fedrizzi, spiegando la logica di questa importante occasione di riflessione culturale per Terni - ci manca il suo sguardo lucido, capace di analizzare, come pochi altri, il degrado della società, il conformismo, l'omologazione anche culturale, e insieme il potere di un’economia e di una tecnica che troppo spesso non mostrano altro fine che l’autopotenziamento. Ci manca la sconvolgente purezza del suo sguardo sul mondo, capace di far emergere ovunque, in ogni gesto, in ogni elemento del mondo sensibile, una tragica, disperata, eppure leggerissima ed elegiaca sacralità».

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