A 24 anni dal terremoto torna la tradizione del Presepe in alcune zone della montagna di Foligno

A 24 anni dal terremoto torna la tradizione del Presepe in alcune zone della montagna di Foligno
di Giovanni Camirri
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Lunedì 6 Dicembre 2021, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 07:39

FOLIGNO - A 24 anni dal terremoto che sconvolse Umbria e Marche, danneggiando case e chiese sulla montagna di Foligno torna finalmente il Presepe. O meglio, i Presepi. Il tutto nel’ambito di un progetto che si chiama “Presepi all’Altezza” che è un ciclo di eventi natalizi dedicato alle piccole frazioni situate sul versante della montagna che da Capodacqua sale fino ai Piani Plestini tra cui: Afrile, Capodacqua. Costa d’Arvello, Collelungo, Fondi, Pisenti, Rio e Seggio. “Le festività natalizie – spiega Alessandro Alessandri, presidente dlel’associaizone Capodacqua - rappresenteranno il momento ideale per rafforzare i legami sociali all’interno delle comunità, per consolidare il senso di appartenenza al proprio territorio, per riscoprire e mantenere vive le tradizioni e radici rurali e religiose dei nostri paesi, in particolare della montagna, e questo oggi a maggior ragione in considerazione delle difficoltà e del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Covid-19. Con l’allestimento di un Presepio semplice ed essenziale – prosegue - , che rispecchia le radici religiose e rurali della montagna folignate, ogni singola Chiesa potrà finalmente tornare ad essere il fulcro della vita sociale e religiosa, a rappresentare il luogo di ritrovo e di rinnovata solidarietà ed amicizia anche per chi è stato costretto a lasciare il proprio paese nativo, ed allo stesso tempo diventare una interessantissima scoperta per chi è attratto dalle bellezze paesaggistiche e – conclude - dal patrimonio storico ed architettonico del territorio”. Alla progettazione ed organizzazione dell’evento collaborano l’Associazione Capodacqua, ASD Orme Camminare Liberi, Fortibus Edizioni Musicali, la Comunanza Agraria di Afrile, la Parrocchia di SS.

Maria ed Anna e tutte le comunità del territorio di riferimento. Un programma ricco di appuntamenti scandirà i giorni che vanno dal 9 dicembre al 6 gennaio. Si parte, quindi, il 9 alle 21 dalla località Costa d’Arvello con “Il falò della Venuta Mariana”: accensione del falò e veglia sulla sommità del colle prospiciente la chiesa di Santa Lucia. Si tratta di un’antica tradizione di fede popolare che prevede l’accensione nella notte fra il 9 e il 10 dicembre di simbolici falò che segnalano il tragitto ai messi celesti che portano in salvo la Santa Casa dal litorale anconitano all’altura dove dove sorge il santuario della Madonna di Loreto. Il giorno seguente, in tutte le frazioni ci sarà “Campanili in Coro”. In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani alle 20 simultaneamente i rintocchi delle campane di tutti i campanili saranno il segno dle sostegno di un tema così rilevante. Si passa al 12 con “Presepi all’Altezza”, una passeggiata alla scoperta dei presepi con partenza dalla “Maesta dello Staffu” alle 9 ed arrivo alle 14 ad Afrile per la Celebrazione Eucaristica. Lungo il percorso sono previste soste in alcune delle Chiese montane dove si potranno ammirare i presepi e condividere momenti conviviali e culturali legati alle tradizioni rurali del territorio. Il 26 dicembre nella chiesa parrocchiale di Capodacqua, alle 17, tocca a “Natale con il Duo Sconcerto”. Matteo Ferrari - flauto, Andrea Candeli – chitarra. Il 30, invece, sempre a Capodacqua ma alle 21 il testimone passa a “E’ arriatu lu Cuginu”. Il Gruppo Teatro dialettale di Capodacqua presenta una commedia. Si arriva al 6 gennaio alle 21 con “Arriva la Befana”.

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