Spot sulla malasanità, rivolta dei medici: la Rai lo sospende e Bonaccorti si scusa

Spot sulla malasanità, rivolta dei medici: la Rai lo sospende e Bonaccorti si scusa
di L. F.
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Sabato 29 Dicembre 2018, 15:41
Dura reazione dei medici contro lo spot di una società privata, trasmesso in prima serata anche dalla Rai, sui risarcimenti per presunti errori sanitari negli ospedali. Proteste che arrivano da più fronti, sindacali e non, e che portano alla sospensione «in via cautelativa» da parte della Rai della pubblicità in questione.

«Una società nota per intentare e sollecitare azioni di rivalsa, anche temerarie, contro il Servizio sanitario nazionale», attacca la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) che scrive una lettera alla Commissione di vigilanza Rai per sollecitare iniziative che «impediscano la diffusione di un messaggio pubblicitario falso, fuorviante e rischioso». Secondo il presidente Filippo Anelli, «dovrebbe prevalere l'interesse pubblico, lo Stato dovrebbe tutelare la più grande azienda italiana, il Servizio sanitario nazionale produce salute. Il sentire dei medici verso questo spot è di pura indignazione».

«Comunicazione ingannevole e scorretta, presenteremo una denuncia alla Procura di Roma», rincara Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, network dedicato a chi opera nel mondo medico-sanitario. Duro anche Pierlugi Marini, presidente Acoi (l'associazione dei chirurghi ospedalieri): «Crediamo che sia opportuno l'intervento del governo e del ministro della Salute Grillo, alla quale abbiamo già rappresentato - spiega - la difficile situazione che vivono i chirurghi ospedalieri sia sul tema del contenzioso così come per il blocco del turn over».

LE ACCUSE
Nello spot sotto accusa, della società di tutoring «Obiettivo risarcimento», Enrica Bonaccorti afferma: «A tutti può capitare di sbagliare, anche agli ospedali. E in questi casi tutti hanno diritto a un giusto risarcimento. Se pensi di aver avuto un danno chiama Obiettivo Risarcimento». La presentatrice ha spiegato di essere «sorpresa e dispiaciuta» dalle reazioni allo spot, che «ho girato in totale buona fede» e «mai avrei pensato di offendere un settore che per me è sempre stato molto importante».

Per questo, «sono pronta a farne un altro per dare spazio anche alle denunce dei lavoratori della sanità». Interviene anche la Rai, che «sottoporrà all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) per una sua opportuna valutazione lo spot pubblicitario». Fino al termine del processo, la messa in onda sarà sospesa. Non arretra invece il presidente della società, Roberto Simioni, e contrattacca: «penso che il Ministro Grillo sia d'accordo sul fatto che sia necessario difendere il diritto del soggetto debole. La casta invece penso che sia in grado di difendersi da sola». E sempre al Ministro si rivolge Fnomceo con una petizione online per sollecitare «l'adozione di strumenti di controllo preventivo per evitare che messaggi distorti, veicolati su canali pubblici, arrechino danno al Ssn».

Non solo, la Federazione annuncia anche una lettera al Consiglio nazionale forense in relazione alle pressioni da parte di avvocati per intentare cause di risarcimento che «al 90% finiscono in un nulla di fatto, ma che aumentano il clima di tensione in cui lavorano gli operatori sanitari». Dal canto suo, Tortorella specifica che, stando ai dati ufficiali dei tribunali italiani, «il 97% delle cause civili per risarcimenti finisce con un nulla di fatto».
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