Totti e Zeman agli Internazionali, la Magica rimpatriata

Zeman
di Veronica Cursi
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Martedì 13 Maggio 2014, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 09:31

La voce girava gi dall’altro ieri, ma nessuno si immaginava di vederlo arrivare a bordo di un caddie nel bel mezzo della folla degli Internazionali di Tennis.

Francesco Totti è arrivato ieri al Foro Italico ed è esploso il delirio. Cori, tifosi a caccia di selfie e autografi: la curva della Roma si è trasferita per un’ora davanti al campo di paddle allestito all’interno del Foro Italico dove il capitano giallorosso, in perfetto stile tennistico, maglietta bianca e calzoncini, ha disputato una partita - e nemmeno a dirlo l’ha vinta - con l’ex giocatore della Lazio Roberto Mancini, Isidoro Spanò e Stefano Pupillo, due dei giocatori più forti di questo nuovo e trendissimo sport, un mix tra tennis e squash, di cui Totti è un grande appassionato. Non c’è niente da fare: in qualunque campo giochi, il Gladiatore smuove le masse.

E dire che in mattinata il fuoriclasse giallorosso si era infiltrato negli stand del Foro Italico senza dare nell’occhio, ospite dello stand della Bnl dove ha consumato un pranzo veloce, fusilli con le zucchine e salmone affumicato, per tenersi leggero in vista della sfida. Blindatissimo dai suoi fidi collaboratori e coperto da una siepe quasi impenetrabile quasi nessuno, a parte i fortunati ospiti che erano con lui, si era accorto della sua presenza. Qualche autografo, sorrisi, strette di mano. Ma l’anonimato dura poco. E, a sorpresa, una rimpatriata davvero Magica: tra gli stand del Foro Italico compare Zdenek Zeman, ex allenatore della Roma. E sono subito baci, abbracci, risate tra vecchi e buoni amici. «Mister vieni, siediti con noi». Proprio ieri il Boemo festeggiava 67 anni: si brinda insieme. A salutare il numero 10 c’è anche Nicola Pietrangeli accompagnato dalla moglie. Fuori già i primi tifosi in fibrillazione.

Ma il panico esplode poco dopo quando verso le due un caddie sfreccia tra i viali del Foro Italico: a bordo ci sono Totti e Mancini. Scene di ordinaria follia. Per qualche minuto, il tennis non esiste più. C’è solo lui: il capitano. Lo gridano a squarciagola fuori dal campo, «a France’ sei il numero uno!», «ti amiamo!». Folle di persone corrono in massa dai campi vicini, dagli stand, dall’area bambini: «Sbrigati, c’è Totti, l’ho visto!», si buttano sui prati. «Ahò - grida un giardiniere - attenti, ho appena piantato i fiori!». Un ragazzino con la maglietta della Lazio prova ad avvicinarsi: «France’, me lo fai un autografo? È per mia sorella!». Il capitano sorride. E subito dopo il match, l’incontro con il suo tennista preferito, Roger Federer. Magari si sono scambiati qualche consiglio da padri. Campioni anche in famiglia.

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