Perché Sinner non è forte sulla terra battuta come su altre superfici? Numeri, caratteristiche e tutto quello che c'è da sapere

Gli avversari sanno comunque che avranno di fronte il migliore

Perché Sinner non è forte sulla terra come su altre superfici? Numeri, caratteristiche e tutto quello che c'è da sapere
di Giuseppe Mustica
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Intanto due dati: Jannik Sinner non gioca una partita sulla terra dallo scorso 1 giugno. Per molti non è tanto tempo, ma per quello che è successo nel mezzo sì. Uno Slam vinto, un Atp 1000, e il secondo posto nella classifica Atp alle spalle di Djokovic. Poi un altro: in 13 tornei vinti in carriera, il tennista azzurro su questa superficie si è imposto solamente una volta, a Umago, nel 2022, in finale contro Alcaraz. Un cammino semplice quello di Jannik, perché praticamente c'era solo lo spagnolo, spodestato domenica sera, a contendergli il titolo. Ecco, il "problema" (ben scritto tra virgolette e riconfermato anche tra parentesi, per evitare qualsiasi polemica) è proprio la terra battuta per il nostro miglior tennista di sempre. Su questo non serve specificare nulla. 

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QUALI PROBLEMI?

Ma quali sono i problemi che potrebbe incontrare Jannik nei prossimi tornei? Diversi, uguali comunque a tutti gli altri colleghi, però per uno con le sue caratteristiche fisiche, forse, un poco più penalizzanti.

Palle pesanti per l'umidità, il bisogno di lavorare di più su ogni colpo perché sarà difficile riuscire a chiudere con una sola risposta: si andrà un poco più lenti, serve maggiore forza su braccia e gambe. Tutte situazione sulle quale si sta lavorando e i risultati sono evidenti. Certo, c'è una grosa differenza tra il cemento - dove Jannik, letteralmente, vola - e l'altra superficie. Anche gli avversari hanno la possibilità di organizzarsi, di leggere in anticipo il colpo e magari anche di riuscire a prendere quella pallina se non si è al massimo della condizione fisica. Insomma, pare tutto un altro sport per alcune situazioni di gioco che si potrebbero incontrare.

 

PAURA

Nonostante tutto, Sinner adesso mette paura. Il concetto è molto semplice: nonostante la classifica dice che è il numero due del mondo, in questo momento gli altri tennisti sanno che quando lo inconteranno avranno di fronte il migliore. Uno che gioca spensierato e che ha una cultura enorme del lavoro. Lo ha detto anche lui, dopo il trionfo di domenica, di essere uno prediposto a tutto questo: al sacrificio, alla lotta, alla voglia di sudare per migliorarsi sempre. Sì, serve un poco di tempo per entrare (anche mentalmente) in questa parte di stagione con Montecarlo e con Roma alle porte. Magari nel Principato si potrà "allenare" in vista del torneo di casa, quello dove tutti ormai lo aspettano per trascinarlo anche oltre le difficoltà. Che ci saranno: il caldo opprimente, qualche pioggia che potrebbe rendere il tutto ancora più pesante. Però è nelle difficoltà che ha dimostrato di essere un super campione. Ricordate la finale di Melbourne? Beh, non ci sono altri commenti da fare. 

 

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