Per un attimo la telecamera fissa sulla panchina di Andy Murray è riuscita a “beccarli”: gli appunti motivazionali del numero uno al mondo hanno fatto capolino dal borsone.
Il campione scozzese non scende mai in campo senza, neanche questa sera al Centrale contro Fabio Fognini: si tratta di un foglio sul quale sono scritte una serie di frasi motivazionali e psicologiche che legge per ricaricarsi quando la partita non va per il verso giusto.
Appunti di cui Murray è estremamente geloso e sui quali tenta di mantenere il massimo riserbo. Agli ottavi di finale del torneo di Madrid, perso a sorpresa contro il giovane croato Borna Coric, ha reagito alzando una sorta di “muro” sul suo borsone per evitare che qualcuno potesse leggerli. Un riserbo che, tuttavia, non è riuscito a mantenere l'anno scorso a Pechino, quando la telecamera indugiò sul suo borsone svelando le sue frasi, scatenando la reazione infuriata dello scozzese.
«Non mi piace quando indugiano sulla mia borsa, perché ci sono appunti personali – disse durante la conferenza stampa a Shangai - Infatti provo a coprirli perché vorrei che restassero per me. Non sono cose scritte per essere viste da tutti, altrimenti li appenderei in bella mostra sulla sedia dell'arbitro ». Anche Mamma Judy si schierò a difesa del figlio, parlando di una «spregevole invasione della privacy». Ma questa sera nemmeno i suoi appunti l'hanno potuto salvare dalla valanga Fognini.
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