All'aeroporto di Fiumicino amici e colleghi delle Fiamme Oro che lo attendevano all'alba lo hanno accolto con spumante ed una grande bandiera dell'Italia. E lui si è visibilmente emozionato. «Non c'è una dedica specifica per questa mia medaglia - dice a Fiumicino il 21enne, che ha iniziato a sparare all'età di 7 anni - Va a tutta l'Italia, alla Federazione, al Coni, alla Polizia di Stato, alla famiglia e agli amici».
Un'avventura, quella Olimpica di Rio, che si conclude, ma con uno sguardo già proiettato verso il futuro, a Tokio 2020. «Sicuramente devo fare il bis. Questo è l'obiettivo - dice Gabriele Rossetti, sfoderando un sorriso - Prima, però, ho altre gare importanti, devo difendere il titolo italiano tra circa due settimane. Perciò facciamo sempre un passo alla volta»
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