Carlos Arthur Nuzman, ex presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016, è stato condannato a 30 anni, 11 mesi e otto giorni di reclusione per riciclaggio di denaro, evasione fiscale, corruzione e organizzazione criminale. L'ex numero uno del Comitato olimpico brasiliano è accusato di aver “comprato” voti per consentire a Rio de Janeiro di ospitare i Giochi estivi del 2016. La città brasiliana era stata scelta dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio) sette anni prima, a scapito di Madrid, Chicago e Tokyo.
Nuzman, arrestato nell'ottobre 2017 a seguito di un'indagine chiamata operazione “unfair play”, ha presentato ricorso contro la sua condanna e resta quindi per il momento a piede libero.
Nello stesso processo, sono stati condannati anche il direttore delle operazioni del Comitato di Rio 2016, Leonardo Gryner (13 anni e 10 mesi) e l'ex governatore di Rio de Janeiro, Sergio Cabral (10 anni e otto mesi), che si trova già in prigione dal 2016 per altre accuse. Proprio dal carcere Cabral aveva ammesso di aver pagato due milioni di dollari per comprare i voti di Lamine Diack, ex presidente della Federazione internazionale di atletica leggera, condannato nello scandalo del doping russo, e di suo figlio Papa Diack per far sì che Rio de Janeiro fosse scelta come sede dei Giochi olimpici e paralimpici del 2016.