NO ITALIA
Quello che aveva da dire, lo ha detto subito dopo la cacciata di Tavecchio: «Sono stati giorni difficili e di profondo dispiacere. Provo una sensazione di incompiutezza dal momento in cui non ho raggiunto il traguardo russo. Guidare la Nazionale mi ha trasmesso senso di appartenenza ed orgoglio mai provati prima perché non ci può essere niente di più grande. Ho lavorato con tutto me stesso, con serietà e professionalità. Non sono riuscito là dove ero convinto di farcela alla guida di un gruppo di ragazzi che non smetterò mai di ringraziare. Ma le sconfitte, soprattutto quelle più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità».
Così Ventura aveva gettato ombre su tutto il resto della Federazione, prima che si scatenasse il terremoto pure sulla presidenza. Adesso il tecnico si vuole scaricare da solo tutto l’azzurro dalla coscienza. Nessun contatto con la madre patria, al momento. A Zanzibar Giampiero preferisce passare le sue giornate con i residenti del luogo. E pensare che in Nazionale si lamentava di non poter attingere dai vivai italiani perché pieni di stranieri.
INGHILTERRA
Si è sentito il capro espiatorio, non ha gradito lo scaricabarile di Tavecchio e del resto del Bel Paese. E’ normale in fondo che adesso non voglia averci più nulla a che fare. A meno che non sia uno dei suoi ex sostenitori dall’Inghilterra a chiamare. La famiglia Pozzo potrebbe infatti trascinarlo al Watford. Marco Silva, attuale allenatore delle Hornets, è il lotta per l’Europa in Premier, sta facendo benissimo a Vicarage Road. Talmente bene che ha attirato su di sè le attenzioni dell’Everton, pronto a “comprarlo” per 10 milioni per la prossima stagione. Ed ecco che Ventura diventa un papabile successore. Giampiero deve però prima scrollarsi di dosso le scorie mondiali dentro al mare. Almeno lì è dolce naufragare.
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