Smalling-Roma, ecco il rinnovo: firma fino al 2025. Ok al biennale: guadagnerà 7 milioni in due anni

Un lungo tira e molla - chiusosi felicemente dopo il rilancio del gm Pinto e il blitz dell’agente in città a cavallo di Pasqua - che sorride ai giallorossi e regala una certezza in più a Mourinho

Smalling-Roma, ecco il rinnovo: firma fino al 2025. Ok al biennale: guadagnerà 7 milioni in due anni
di Stefano Carina
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 10:49

No, non ci sarà un Mkhitaryan bis. Smalling, infatti, ha finalmente trovato l’intesa per il rinnovo con la Roma. L’inglese ha detto sì ed è pronto a firmare un biennale che lo porterà a guadagnare 7 milioni circa nei prossimi due anni (3,8, bonus inclusi, il primo anno, 3,2 il secondo con benefits più difficili da perseguire). Un lungo tira e molla - chiusosi felicemente dopo il rilancio del gm Pinto e il blitz dell’agente in città a cavallo di Pasqua - che sorride ai giallorossi e regala una certezza in più a Mourinho. Lo stesso José che sabato, nel post-Torino, aveva effettuato un distinguo tra la sua situazione contrattuale e quella del difensore: «Vicende legate? No, Smalling è Smalling ed io sono io. Io ho un anno in più di contratto, Smalling no. Sono situazioni completamente diverse». A dimostrazione che le ultime ore sono state decisive per la svolta. Ora lo scenario s’è invertito: l’inglese firmerà sino al 2025, José resta fermo, per ora, al 2024. Ma per uno come lui, che non è «abituato a ragionare da piccolino», la conferma di Smalling è la miglior risposta a livello di programmi che si poteva aspettare. Perché ok, bisognerà certamente stabilire le strategie future, ma sapere di poter ripartire dal pilastro difensivo è il miglior biglietto da visita che Friedkin poteva recapitare al suo tecnico. 

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LA CARICA DELLE 101

A Torino Smalling ha tagliato il traguardo delle 101 presenze in campionato e ancora una volta è stato il migliore in campo, annullando prima Sanabria e poi Pellegri.

Cambiano gli avversari, non il risultato. In questa stagione Chris ha cancellato uno dopo l’altro tutti gli avversari diretti che gli sono capitati a tiro: l’amico Dzeko, Vlahovic, Arnautovic, andando in difficoltà soltanto con Osimhen, capace di beffarlo sia all’Olimpico che al Maradona. Due partite sbagliate sulle 39 sin qui disputate: rendimento a dir poco invidiabile. Nella scelta di restare e legare il suo fine carriera a Roma c’è anche la volontà della famiglia. La moglie, l’ex modella Sam Cooke, e il figlio Leo, nato nel 2019, adorano la città. Spesso e volentieri, tutti e tre, accompagnati da Ruben, splendido esemplare di Wemaraner, s’incrociano al Parco della Caffarella, meta cittadina tra le preferite del calciatore. 

NUMERI DA CAPOGIRO

Mou in campo non ci rinuncia mai. I numeri sono lì a confermarlo: ai 2492 minuti in campionato si sommano anche i 44 in coppa Italia e gli 854 in Europa League. Statistiche che s’incrociano con i 37 palloni intercettati, i 49 sottratti all’avversario, i 98 duelli vinti con palla a terra, i 63 aerei e gli appena 21 tackle in campionato che rendono l’idea di che tipo di difensore sia Chris. Uno che al corpo a corpo preferisce sempre l’anticipo e che nell’ultima stagione ha anche affinato il feeling con la porta avversaria (3 gol). Dopo Aldair, punto di riferimento del reparto e dei cuori della tifoseria per la bellezza di 13 anni, Samuel (colonna del terzo scudetto e muro invalicabile per 4 anni), Mexes (alfiere per 7 stagioni), Smalling è pronto a ritagliarsi uno spazio nel gotha difensivo giallorosso. Quarta stagione, più altre due: un ponte verso il futuro. Tinto di giallorosso.

 

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