CERTIFICATO DI GARANZIA
Spalletti ci ha messo la faccia ambiziosa e anche quel sorrisetto tagliente e satanico che appartiene solo a lui. Se si è esposto così, non lo ha fatto a vanvera. Le certezze vengono dagli addestramenti di queste settimane. I calciatori lo seguono e soprattutto lavorano seriamente. Nessun riferimento alla gestione Garcia, ma solo quello alla ripartenza. Si basa solo su quanto fatto a Trigoria da quando c'è lui che, pur avendo già eliminato il Real 7 anni fa, è il primo a scansare il paragone con la sua vecchia Roma. Quando, nel febbraio e nel marzo del 2008, vinse sia qui che a Madrid, la squadra era al top, matura e preparata anche per sfidare le big d'Europa. Adesso è ancora ai primi passi della nuova avventura. Il toscano ne è consapevole e la conferma viene dai diversi sistemi di gioco, almeno 5, utilizzati nelle prime 6 partite della sua nuova avventura. Non sarà ancora squadra, ma il miglioramento, in piena fase di apprendistato, è evidente.
SENZA PAURA
I concetti di Spalletti sono i suoi di sempre. L'atteggiamento dei giocatori non deve essere passivo solo perché davanti c'è il Real di Ronaldo, Benzema, Modric, Kroos e James Rodriguez. L'equilibrio serve per ridurre il campo all'avversario e non per rinunciare a giocare. La corsa e la disponibilità indicheranno gli interpreti con i quali sfidare il Real. Che il toscano conosce benissimo: il suo amico Ancelotti ha guidato questo gruppo che più o meno è rimasto lo stesso. Anzi, mancano Pepe e Bale, cioè 2 titolarissimi. E l'assistente del futuro tecnico del Bayern è stato proprio Zidane. A maggio furono eliminati in semifinale contro la Juve. La trappola di Allegri fu il rombo. Con la difesa 4, provata a Trigoria in questi giorni. L'assetto dipenderà dalla posizione di De Rossi, recuperato in extremis. Con il 4-1-4-1 o il 4-4-2, la presenza di gente di gamba è comunque fondamentale: Nainggolan, Digne, Florenzi e forse Maicon. E con Dzeko a iniziare il pressing. Perché il contropiede corto dei galacticos è micidiale.