Il 2021 della Roma è stato di fatto un anno di transizione: è arrivato un nuovo general manager per occuparsi del mercato, è stato ingaggiato uno degli allenatori più importanti d’Europa ed è stata ristrutturata la rosa per ritrovare il posto in Champions. Una serie di cambiamenti che dovrebbero essere propedeutici a portare risultati nel lungo periodo, anche perché analizzando l’anno solare che sta volgendo a termine, la Roma ha ben poco da sorridere. A partire dai punti: ne ha totalizzati 67, piazzandosi al settimo posto della classifica generale a -11 dalla Lazio (78) e - 37 dall’Inter prima (104). Un gap eccessivo, giustificato in parte dalla seconda metà della scorsa stagione in cui i giallorossi hanno praticamente accantonato la Serie A per concentrarsi sull’Europa League. Ma anche da quella attuale in cui la Roma è penultima nel rapporto tra tiri e tiri nello specchio: solo il 30,9% delle conclusioni termina in porta, peggio ha fatto solamente il Torino con il 30,6%, mentre i primi due posti sono occupati da Lazio (45%) e Fiorentina (40.4%).
SOLIDITÀ
Da cosa ripartire, quindi? Da ciò che ha dato risultati positivi come la solidità difensiva, migliorata grazie all’arrivo di Rui Patricio e il ritorno di Smalling in pianta stabile nelle ultime sei partite in cui la Roma ha subito solo sei reti. Si tratta del club in Serie A che ha incassato meno conclusioni nella sua porta (167) a seguire la Juventus (177). Se la difesa è registrata, dunque, l’anno che verrà dovrà essere quello della rinascita degli attaccanti a partire da Abraham che sta dando ampia dimostrazione di essersi ambientato con il calcio italiano e le difese di Serie A. L’inglese è il punto di riferimento del reparto offensivo, Mourinho se potesse non se ne priverebbe mai e con il nuovo modulo a due punte sembra trovarsi a suo agio. Specialmente quando accanto ci gioca Zaniolo: per lui è stato un 2021 a due facce, ma il 2022 potrebbe rappresentare l’anno della rinascita. Gli obiettivi sono il raggiungimento della Champions con la Roma e la convocazione al Mondiale in Qatar.
Dovrà solo prendere più coraggio, mettersi alle spalle definitivamente gli infortuni alle ginocchia e ascoltare lo Special One.
OBIETTIVI
A proposito di Pellegrini, ha fissato gli obiettivi per il futuro: «Abbiamo iniziato un nuovo ciclo, con l’allenatore più vincente che c’è e che ha fatto la storia del calcio, con dei nuovi presidenti che tengono alla Roma come ci teniamo tutti, con tutte le persone che ogni giorno vengono a Trigoria. L’obiettivo di tutti è cercare di migliorarsi sempre e di portare la Roma a essere una squadra vincente, non una volta ogni 20 anni ma sempre in grado di competere per la vittoria».