Fonseca si promuove e assolve Dzeko: «Non ha segnato ma ha giocato bene»

Fonseca si promuove e assolve Dzeko: «Non ha segnato ma ha giocato bene»
di Stefano Carina
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Lunedì 28 Settembre 2020, 07:30
L’osservato speciale più di Ronaldo, Dzeko, Kulusevski, Pedro o Mkhitaryan, era lui: Paulo Fonseca. Perché non è facile isolarsi quando giornali, radio e social, non fanno altro che parlare di Allegri. Che al di là del 2-2 ieri sera, era e rimane - per ora - una suggestione. E non perché al tecnico toscano non sia arrivata una telefonata per capire come la pensava sulla rosa giallorossa e su quello che eventualmente avrebbe in mente di fare nel breve-medio periodo. Il fatto è che al di là del pareggio che regala nuova linfa al portoghese (senza dimenticare la conferma incassata venerdì da Fienga), Paulo è consapevole di come i Friedkin non abbiano intenzione di cambiare. E il motivo è semplice: basta dare un’occhiata ai conti, ai contratti ancora in essere (Petrachi), alle pendenze del club, ai mancati introiti che si prospettano tra botteghino e sponsor, per trovare la risposta. Caricarsi per un anno il contratto del portoghese - dopo che Dzeko è rimasto con i suoi 15 milioni lordi - e aggiungerne uno dello stesso valore di quello del centravanti, non è al momento nell’agenda della nuova proprietà. Che conta invece di incontrare questa settimana la sindaca Raggi. Si attende una risposta del primo cittadino. Quella di Fonseca, invece, è già arrivata all’Olimpico. Il portoghese è soddisfatto, rammaricato soltanto del risultato: «Siamo stati coraggiosi, abbiamo fatto una buona partita ma non sono felice del risultato. Dzeko? La sua cessione era una situazione della quale avevamo parlato tutti insieme... Con la Juve mi è parso sereno, motivato. Non ha fatto gol ma ha giocato bene per la squadra. Questo pari è una risposta alle critiche? Io non devo dare nessuna risposta. Ho totale fiducia nella società, con il nuovo presidente parliamo quotidianamente e stiamo cercando le soluzioni migliori per la squadra».
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Bisogna però fare in fretta. La rosa è incompleta e anche ieri sera è stato palese. Capitolo Smalling: dopo aver abbandonato temporaneamente la pista inglese per virare su Kumbulla, la Roma è pronta al rilancio. Della serie: prendere o lasciare. Rispetto a quella rifiutata una decina di giorni fa (9,5 milioni più 2 di bonus) a Trigoria sono pronti a tornare alla proposta pre-Covid: 14 milioni, benefits inclusi. Due milioni e cinquecentomila euro in più per convincere la dirigenza del Manchester United. A Trigoria hanno già pronto il piano B: si tratta di Verissimo, centrale del Santos. Dell’operazione se ne sta occupando un intermediario di fiducia di Fienga (al quale è stato offerto anche Alderete del Basilea) che aspetta soltanto il semaforo verde per chiudere la trattativa. Quello che dovrebbe arrivare in giornata per Borja Mayoral. Operazione complessiva da 13 milioni di cui una forbice da 1 a 3 sarà decurtata per il prestito. Visto che lo spagnolo è in scadenza nel 2021, dovrà prima rinnovare per un’altra stagione con il Real Madrid, e poi diventerà un nuovo calciatore giallorosso. Lascia le merengues con il rigore che si è procurato a Siviglia che ha permesso a Ramos e compagni di vincere 3-2 contro il Betis. In uscita si continua a cercare una sistemazione a Jesus che ora, però, per lasciare Trigoria chiede un club che partecipi alle coppe europee. Settimana nella quale si capiranno anche le reali intenzioni del Fenerbahce per Perotti (attualmente infortunato). 
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