Lazio, Pioli il separato in casa: l'allenatore è ai saluti e già tratta le cifre dell'addio

Stefano Pioli
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 19 Marzo 2016, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 13:35
Appeso a un filo sottile sottile. Una fiducia a tempo. E soprattutto di facciata. Pioli è praticamente ai saluti, con Inzaghino pronto a subentrare e l'idea Mihajlovic sullo sfondo per ripartire dal prossimo anno. Non è da escludere anche la possibilità che Lotito riveda tutti i suoi piani e, perché no, decida di anticipare i tempi con un tecnico con cui avviare un nuovo progetto, facendolo arrivare a stagione in corso. Un allenatore libero, ma di calibro come potrebbero essere Mazzarri o Prandelli. Servirebbe una scossa radicale, insomma. Una cosa mai vista a Formello, ma è difficile, considerato come di solito opera la società in questi casi, anche se con il presidente della Lazio visto negli ultimi due giorni, tutto può accadere.

ESONERO SFIORATO
C'è tanta rabbia per quanto avvenuto giovedì sera con lo Sparta, ma al tempo stesso pure parecchia confusione. Molto dipende da cosa accadrà a San Siro con il Milan. Un'altra brutta sconfitta, l'ennesima figuraccia potrebbe sancire l'addio anticipato del tecnico. E con la sosta di mezzo e con il derby alle porte, nessun scenario è precluso. La sconfitta netta e la bruciante eliminazione con lo Sparta Praga ha segnato e deluso profondamente il presidente della Lazio, pure lui responsabile quanto se non di più del tecnico e dei giocatori. Appena terminata la partita, Lotito era talmente furibondo che ha pensato addirittura di scaricare l'allenatore il giorno dopo a Formello e presentarsi a San Siro con Simone Inzaghi. Una mossa rischiosa, anche se lo sarebbe altrettanto in vista del derby, ma se le cose dovessero precipitare, il presidente si deciderà a cambiare, anche perché andare avanti in questo modo non avrebbe alcun senso.

CONFRONTO E GELO
L'altra sera, Lotito era livido e parecchio determinato, assicurano persone a lui vicine. Non riusciva a capire come fosse stato possibile preparare in maniera così mediocre e passiva la partita più importante dell'anno con una squadra che ha un tetto ingaggi dieci volte inferiore a quello biancoceleste e un valore complessivo di appena 11 milioni di euro. Non solo. Nonostante l'emergenza, il numero uno laziale era, ed è convinto che la squadra messa in campo non fosse quella idonea sia negli uomini che nell'assetto tattico. Ieri a Formello, insieme al direttore sportivo Igli Tare, ha chiesto spiegazioni all'allenatore anche del motivo di come i giocatori sono scesi in campo, con una mentalità quasi passiva. Il tecnico di Parma si è preso l'intera responsabilità di quello che è capitato. Un confronto durato oltre un'ora nel quale Lotito ha garantito fiducia a Pioli, ma è solo apparenza. Tra i due, nonostante le dichiarazioni di stima, il rapporto non è più lo stesso da diverso tempo. Anzi il gelo c'è dall'inizio dell'anno.

QUESTIONE DI SOLDI
Il divorzio ci sarà, ma come spesso accade quando c'è di mezzo Lotito non sarà una storia semplice. Basta chiedere a Petkovic, a Rossi o a Ballardini. Pioli ha un contratto pure per il prossimo anno a circa 1,3 milioni di euro netti, oltre due milioni per la società. L'allenatore, poi, non ha alcuna intenzione di dimettersi, quindi la Lazio dovrà garantire tutti i soldi all'attuale tecnico sempre se non dovesse riuscire a trovare un altro impiego. La speranza del club è proprio questa, Torino e Udinese sembrano interessate.