Milinkovic, Lazio pronta a tutto per blindarlo a 5 milioni l'anno: ma restano in agguato Juve, Arsenal e United

Il serbo può guadagnare più di Immobile: ora comanda Sergej

Milinkovic, Lazio pronta a tutto per blindarlo a 5 milioni l'anno: ma restano in agguato Juve, Arsenal e United
di Alberto Abbate
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Sabato 29 Ottobre 2022, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 08:38

Un'altra medaglia cucita sul petto, il Sergente sempre più al comando della Lazio. Milinkovic, quinto gol e tanto spettacolo. Lotito non si è affatto rassegnato a cederlo né a perderlo a zero, è pronto a tutto per trattenerlo. «Non lo vendo a gennaio. Ora vale 120 milioni e, ogni mese che passa, sale il prezzo. Gli offrirò il rinnovo», aveva confessato al Messaggero proprio alla vigilia della gara contro il Midtjylland, in cui Sergej si è esibito col compasso, con un altro colpo da biliardo. Il presidente euforico, adesso ha un piano per infrangere quella maledetta scadenza nel 2024 e superare le resistenze dell'agente Kezman, che da mesi getta ombre inquietanti sul futuro del suo assistito: una proposta di prolungamento quasi proibitiva per le casse della Lazio, 5 anni di contratto a 5 milioni a stagione, compresi i bonus. Nemmeno capitan Immobile guadagna così tanto, è un tentativo ambizioso. Lotito guarda sempre più un alto, a piccoli passi sogna davvero lo scudetto, ha bisogno del suo fenomeno. Vuole fare di Milinkovic il simbolo del presente e del futuro, convincerlo a restare a vita alla Lazio. Non si è affatto arreso al primo mezzo rifiuto né alla corte di Juve, Arsenal e United, di nuovo in agguato.

 

COME DE BRUYNE
Un gigante da blindare a ogni costo.

Sergej sta bene a Roma, diventerà presto papà e per i tifosi è un idolo assoluto. Eppure non ha ancora sciolto i dubbi sul prossimo anno. In estate nessuno ha superato i 50 milioni per strapparlo a Lotito, che ora spera ancora di convincere il serbo. Il discorso verrà affrontato subito dopo il mondiale, Milinkovic ha sempre in testa la Champions: a quasi 28 anni vuole compiere il salto, ma con lui non c'è mai nulla di scontato. Con Sarri è cresciuto, anzi ora è semplicemente mostruoso in terra e in cielo. Maurizio lo riprende per qualche pallone perso, ma è normale per chi ne gioca di più in tutta Europa a centrocampo. Anche contro il Midtjylland, Sergej prende per mano i compagni e riporta la qualificazione ad un passo. Cinque reti e 7 assist in 16 partite, non era mai partito così bene dal 2016, l'anno del suo sbarco. Il ritmo è forsennato, solo De Bruyne ha preso parte a un gol in più in stagione (13, due reti e 11 passaggi vincenti) in tutte le competizioni in corso. Milinkovic mostra rispetto: «Il belga è il numero uno. Io posso solo allenarmi bene per far meglio».


ANSIA DIFFIDA E QUALIFICAZIONE
La Premier non è il nostro campionato. Qui Milinkovic è quasi il re indiscusso, insieme a Immobile nella top 11 finale del Gran Gala del calcio, premio consegnato in ritardo a entrambi ieri mattina a Formello. Ciro sorride raggiante nonostante sia ai box, lunedì farà gli esami per sondare i miglioramenti al bicipite femorale sinistro lesionato: sogna di andare in panchina contro la Roma, ma esserci il 10 e 13 novembre - contro Monza e Juve - sarebbe già un miracolo. Il bomber non rientrerà senz'altro all'ultima giornata in Europa Legue giovedì prossimo: alla Lazio basta un punto per la qualificazione matematica, ma il primato del gruppo F dipende anche dallo Sturm Graz (appaiato a 8 punti), potrebbe quindi servire un altro successo contro il Feyenoord. La Federazione olandese ha concesso però al club un turno di stop nell'Eredivisie, proprio per concedergli una settimana piena per prepararsi al meglio allo scontro. I biancocelesti invece domani giocheranno contro la Salernitana alle 18 e Sarri dovrà decidere se utilizzare Milinkovic oppure no. Sergej ha preso un giallo nell'ultima giornata a Bergamo, è diffidato: un'altra ammonizione e salterebbe l'imminente derby all'Olimpico. Tutti sono già in ansia per l'assenza di Ciro, salvate il vice-capitano, il Sergente ormai al comando.
 

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