Ci risiamo. La Lazio rompe il ghiaccio, ma alla fine si fa rimontare per la quarta volta in stagione (la terza in trasferta). La maldestra deviazione con la quale Henry risponde al tacco del rientrante Zaccagni conferma i limiti della squadra di Sarri che non approfitta del ko del Napoli per avvicinarsi sensibilmente al quarto posto. Al Bentegodi invece il conto dei punti persi da situazione di vantaggio sale a quota 10, nonostante oltre il 70% di possesso palla e la superiorità numerica dopo il rosso a Duda. Altro passo falso per i biancocelesti col Verona che si conferma bestia nera in Veneto per Sarri viste le zero vittorie da quando è arrivato nella Capitale.
Lazio, Zaccagni rientra e colpisce subito
In partenza Sarri conferma l’undici previsto. Baroni invece sceglie Serdar anziché Lazovic, mentre dietro Hien non ce la fa, quindi tocca ancora ad Amione e Coppola. La prima fase di gara è perlopiù di studio tra le due squadre, ma appena la Lazio prende le misure trova il vantaggio al 24’. Ottima azione di Felipe Anderson e Lazzari sulla destra e sul cross del brasiliano Zaccagni anticipa tutti su taglio e fa un pregevole gol di tacco. Un guizzo dell’ex che sblocca il match almeno sul piano del ritmo, col Verona che si sbilancia e la Lazio che prova a colpire in contropiede. Baroni fiuta il pericolo sulla fascia destra, così scambia di posto Serdar e Suslov, mentre Sarri è costretto a sostituire Marusic con Hysaj per un problema all’occhio. Nel finale a regnare sono le imprecisioni, non di certo le emozioni, con i gialloblù molto confusionari e i biancocelesti che sfiorano il raddoppio con un colpo di testa di Gila.