CINQUE CENTRI
Rewind, torniamo in estate. A chi invocava il bomber, la società e Pioli sbattevano il curriculum dell'ultima stagione: «Ce l'abbiamo già un centravanti da doppia cifra». Tradotto: Klose più Djorjdevic avevano segnato in due 21 gol, lo scorso campionato. Un bottino che, unito alla valanga di reti dei centrocampisti offensivi, aveva portato la Lazio in cima alla lista marcatori sottoporta. Oggi che mancano i centri di Parolo e Mauri, che singhiozzano Felipe e Candreva, il tormentone diventa allarme puro. Anche perché il gol, non solo non è più una questione di Filip o di Miro, ma nemmeno di Matri, aggiunto al fotofinish dell'ultimo mercato estivo come mossa della disperazione contro l'infermeria. Risultato parziale: in tre, appena 5 firme in questo campionato. Senza sapere poi chi è la “prima” punta di questa Lazio.
ROTAZIONE
Non esiste un titolare in attacco. E Pioli lo giustifica così: «Gioca chi sta meglio, chi nella singola sfida potrebbe dare il contributo maggiore con le sue caratteristiche». Poi, a partita in corso, ecco la staffetta. In venti giornate di campionato, soltanto in quattro occasioni il tecnico rinuncia a sostituire il centravanti iniziale: Djordjevic in campo per tutti i 90' con il Frosinone, Matri in casa dell'Inter, Klose all'Olimpico contro Milan e Juve. Nella testa di Stefano da Parma, questa rotazione dovrebbe motivare i singoli a conquistarsi il posto e a mantenerlo. Nella realtà sembra piuttosto un turno-ver di tressette.
MIRA
Gira la ruota, Pioli, lo farà anche col Chievo. Matri (3 gol in 14) e Djordjevic (2 in 12 presenze) si contendono una maglia al posto di Klose. Che a sua volta, nel post-Juve, aveva invocato il ritorno di Mauri in campo per ritrovare qualche palla-gol in più in area. Il “vecchio” 4-2-3-1, con l'assenza di Biglia, potrebbe essere un altro assist per seguire il consiglio. Chi sarà lì davanti avrà comunque l'arduo compito di ritrovare una vittoria che in casa manca dal 25 ottobre, quindi da 5 gare consecutive. Peggio solo il Verona (11) in serie A, ma all'Olimpico arriva dalla stessa città il Chievo, in trionfo nelle ultime 3 trasferte su 4. Roba da far partire il rosario: palla a Miro e c'abbracciamo. Anzi no, mitra-Matri o spara ancora Djordjone.
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