Lazio, Murgia: «Inzaghi è un grande, con lui remiamo tutti dalla stessa parte»

Lazio, Murgia: «Inzaghi è un grande, con lui remiamo tutti dalla stessa parte»
di Valerio Cassetta
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Mercoledì 9 Novembre 2016, 15:18 - Ultimo aggiornamento: 19:17
Prima l’esordio contro il Pescara all’Olimpico, poi il gol in trasferta al Torino. Alessandro Murgia, centrocampista della Lazio classe ’96, è una delle giovani sorprese della rosa di mister Inzaghi. L’ex capitano della Primavera ha parlato in conferenza stampa nel centro sportivo di Formello:

Inizio positivo. «Non me lo aspettavo, ma sono rimasto qui per giocarmi le mie opportunità. E’ solo un punto di partenza, uno stimolo per un percorso di crescita importante. Mi alleno sempre al meglio, metto il mister in difficoltà».

Scelte. «Sono sempre dell’idea che allenarsi con i grandi campioni faccia bene, ma anche giocare è importante. Sto avendo il mio spazio. Remiamo tutti dalla stessa parte. Spero di giocare il più possibile, sta a me dimostrarlo».

Futuro. «Spero di diventare un titolare, è il sogno di ogni ragazzo indossare questa maglia. Sto con i piedi per terra, però è un mio obiettivo. Questa società mi ha dato fiducia da sempre».

Gol Torino. «C’è stato un momento in cui mi hanno fatto i complimenti, ma avrei preferito la vittoria. Ho ricevuto elogi dal mister, dai compagni e dalla società. Avrei preferito fosse il gol della vittoria, ci è mancata un po’ di fortuna».

Momento attuale. «La Lazio è una squadra importante , abbiamo un grande gruppo, un grande mister e una grande società. Pensiamo partita dopo partita».

Cambiamenti. «Ho trovato spazio subito, il salto dalla Primavera alla prima squadra non è facile: cambia tanto. Ho cercato di migliorare anche mentalmente, sto crescendo e sono contento. Devo migliorare su tanti fronti, poter apprendere da giocatori forti è un onore».

Senatori. «Guardo Biglia e Parolo, siamo tutti diversi, ma prendo consigli da tutti, sia dentro che fuori dal campo. Rubo con gli occhi».

Mister Inzaghi. «E’ un grande, molto preparato sulla tattica e ha carattere. Sono contento dell’opportunità, sa quello che posso dare e come stimolarmi. Mi ha dato la possibilità di crescere. Nello stare in campo mi ha aiutato in tutto. Mi ha insegnato il credo del non mollare mai, ha grande personalità».

Salto. «Una delle cose che cambia tra Primavera e prima squadra è la velocità di pensiero. Io gioco con persone più grandi e fisicamente c’è differenza, ma si può migliorare. Qui si gioca a una velocità tre volte superiore».

Restare. «Alla fine dello scorso campionato ho fatto delle riflessioni. Parlando con il mio procuratore abbiamo capito che la società voleva tenermi, puntando su di me. Mi sono rimboccato le maniche e ho visto uno spiraglio di luce. Ho fatto questa scelta e mi impegnerò sempre di più».

Caratteristiche. «Sono un giocatore che sa fare entrambe le fasi, nel calcio moderno questo è molto importante. Devo migliorare nella velocità di pensiero. Anche fisicamente sto lavorando: i preparatori danno la loro disponibilità, segno di una società competitiva».

Il cognato Bertolacci. «Andrea è come un fratello, mi dà consigli tutti i giorni. Lui ne sa più di me e sfrutto il suo aiuto. Mi è sempre vicino».

Modelli. «Vedevo Aquilani quando era al Liverpool, mi interessava molto. Mi piace il calcio in generale».
Under 21. «Ci penso. La Nazionale è una cosa bellissima, ma ora sono concentrato sulla squadra».
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