Si avvicina un altro appuntamento fondamentale per la stagione della Lazio. Venerdì sera all'Olimpico arriverà il Lecce, squadra col fiato corto come i biancocelesti e in piena lotta salvezza. I pugliesi sono una delle tre formazioni che finora Sarri non è riuscito a battere in campionato da quando è arrivato nella Capitale e riuscirci tra due giorni significherebbe molto, soprattutto per la corsa Champions. Ecco perché il tecnico ha chiesto uno sforzo in più ai suoi calciatori, in primis a Milinkovic, tornato molto appannato nelle ultime uscite.
Lazio, le parole di Milinkovic
Le prossime quattro partite saranno come quattro finali, per questo sarà opportuno recuperare la miglior forma del Sergente. Quest'ultimo è stato protagonista della rubrica Dazn Heroes e si è espresso su diversi temi, a partire dal rendimento di squadra: «Non so perché facciamo meglio con le grandi, ma ora speriamo di rimanere lì dove vogliamo stare dall'inizio. Sono rimaste poche partite e daremo tutto». Poi sul modulo e Sarri: «Tra 4-3-3 e 3-5-2 cambia molto. Nel 3-5-2 hai molti giocatori intorno e sai sempre dove passarla, nel 4-3-3 corri di più. A me piace di più il 3-5-2 perché dietro sono più coperto. Con Sarri comunque mi sto divertendo perché abbiamo sempre palla noi. Ora è il secondo anno con lui e dopo le difficoltà del primo lo abbiamo capito, ma corriamo molto, è dura». Sul Milan: «Con loro non sai mai come va a finire. L'andata è stata una grande partita: loro non erano in un buon momento, ma noi eravamo al top». Sui gol: «Preferisco sempre fare gli assist perché così sono felici due persone. Mi dicono sempre di tirare, ma a me viene l'idea di passarla, come a Felipe Anderson contro l'Inter». Sul Napoli: «Non avevo mai vinto lì in otto anni quindi la vittoria è valsa il doppio. Lì è un inferno»
Sul derby e Immobile
Sul derby: «Ti porti dietro un popolo intero e sai che non puoi sbagliare perché dopo tutti si ricordano. Devi sbagliare poco e fare tanto perché per la gente è la partita più importante. Vincere due derby in un anno è bellissimo». Sulla Juve: «Al mister la gara è piaciuta, ma ci ha fatto pochi complimenti. Quando giochiamo così bene non ci dice nulla perché pensa che abbassiamo la concentrazione. Lui è così, ci siamo abituati. Sul mio gol non era mai fallo, Alex Sandro ha forzato per evidenziare la mia spinta». Su Immobile: «Con Ciro ci capiamo bene, so sempre dov’è.
Su Roma e i tifosi
Sulle gare contro il fratello Vanja: «Giocarci contro è strano. Non vedo l'ora che finisce la partita perché gli voglio bene e so quanto vuole il clean sheet come portiere. Poi chiaro che voglio segnare sempre, ma è dura perché la settimana prima della partita tutta la famiglia non vede l'ora che giochiamo contro». Sulla Nazionale: «In Qatar ci hanno pompato troppo e forse noi non eravamo pronti a dimostrare quello che la gente si aspettava da noi». Sulla città di Roma: «Sono otto anni che sto qui, sto bene e mi godo ogni giorno. Ultimamente vado meno in centro perché ho visto tutto. Come pasta preferisco l'arrabbiata, la carbonara e l'amatriciana. La cacio e pepe meno». A fine stagione però il suo entourage sarà chiamato a portare un'offerta congrua (tra i 30 e i 40 milioni di euro) per lasciarlo partire. La sua decisione è presa, non rinnoverà, ma ciò non cambierà il pensiero sui tifosi della Lazio: «Sono contento quando li faccio gioire. Ci sono stati sempre per me, anche nei momenti difficili. Posso solo ringraziarli».