JOYA E DOLORI
La Lazio è la sua vittima preferita, Dybala l’ha già punita sette volte in carriera. Tre gol li mise a segno proprio in Supercoppa (il quarto e sarà il miglior marcatore della storia), due nella finale persa per 3-2 nel 2017 con l’asso piglia tutto di Murgia. In quell’occasione l’argentino rimontò da solo il momentaneo svantaggio di 2 reti della sua squadra. Non riuscì a fare altrettanto quando nell’ottobre 2017 in campionato si fece ipnotizzare dal dischetto da Strakosha: quello sbaglio decretò all’ultimo minuto la sconfitta. Qualche mese dopo, nella gara di ritorno, si prese tuttavia la rivincita, segnando il gol da fuoriclasse dell’1-0 a Roma. Insomma, per lui con la Lazio qualche dolore, ma sopratutto tanta Joya.
PRIMA VOLTA
Contro la Juve non ha ancora invece mai segnato, Luis Alberto, reduce dal tapin del pari a Cagliari al novantaduesimo. Niente assist nell’ultimo turno. Una settimana prima ne aveva sfornati due pazzeschi nel 3-1 proprio contro i bianconeri: prima il cross per la testa di Luiz Felipe per il pari, quindi il lancio illuminante per l’eurogol di Milinkovic. Dal 7 dicembre è quota 11 (12 con l’Europa): nessuno era mai riuscito nella storia ad andare in doppia cifra prima del termine dell’anno solare in Serie A. E l’ex Liverpool può ancora ampliare la statistica, incredibile nella sua nuova vita da mezz’ala. Che poi è linfa, ossigeno e idee assolute di questa squadra. Luis Alberto per la Lazio è il genio sempre fuori dalla lampada, oggi può trasformarsi in sultano d’Arabia.
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