Lazio, Inzaghi è Felipe anche senza Immobile

Lazio, Inzaghi è Felipe anche senza Immobile
di Emiliano Bernardini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Maggio 2018, 07:30
Dire che senza Immobile non cambia nulla sarebbe sciocco. Ciro è il capocannoniere della serie A e nessuno ha fatto meglio di lui: 29 centri in campionato, 41 in tutta la stagione. Il bomber biancoceleste è stato il trascinatore della squadra con le sue qualità dentro e fuori dal campo. La sua assenza peserà e non poco sulla corsa Champions. I meccanismi con Luis Alberto sono una sorta di poesia calcistica. Palla dentro e braccia al cielo per la rete di Ciro. Le lacrime di domenica sera lasciano l’amaro per tutto quello che poteva essere e non sarà. Ma su una cosa è assolutamente vietata: arrendersi. La Lazio cambia faccia è modo di giocare. Ora tocca a Caicedo. Impossibile e sbagliato fare paragoni tra i due attaccanti. Troppo diversi dal punto di vista qualitativo e per tipo di gioco. Ma una cosa è sbagliato fare: mettere la lettera scarlatta dietro le spalle di Felipe. 

NUOVO SISTEMA
Non è certo un bomber da 30 reti a campionato ma di sicuro in questa Lazio potrà dare una mano importante. Trentuno presenze, cinque reti e tre assist il suo bottino stagionale. Cambierà il volto della squadra, o meglio il modo con cui attaccherà. E questo si è già visto domenica in casa del Torino. Caicedo è un attaccante centrale forte fisicamente e con una discreta velocità, non è uno scattista e non attacca la profondità. E’ piuttosto una punta centrale che gioca spalle alla porta difendendo la palla e facendo salire la squadra. Davanti la porta preferisce quasi sempre premiare l’arrivo di un compagno. E’ uno da sponde per l’inserimento del compagno. Curiosità: all’andata contro l’Atalanta, con Immobile squalificato, toccò a lui guidare l’attacco. Indovinate? Propiziò la rete del 3-3. In che modo? Scambi nello stretto con Luis Alberto e rete dello stesso spagnolo. Insomma Caicedo non sarà Immobile ma Felipe a modo suo non farà rimpiangere Ciro. O almeno se lo augurano tutti i tifosi della Lazio che ora si aggrappano a lui per trasformare il sogno in realtà. Quel suo fisico da culturista, quel suo sorriso fuori dal tempo e quel suo modo di ciondolare hanno conquistato all’improvviso i laziali. «Amami o faccio un Caicedo» la scritta apparsa qualche giorno fa su un muro della Capitale. Ironia anche per esorcizzare certi fantasmi. Inevitabile che senza Immobile la Lazio perda qualcosa ma Felipe vuole conquistarsi anche una chance per il futuro. A 29 anni suona un po’ come un ultimo treno. Vuole salirci su. Ha sgomitato in Europa League dove ha segnato 3 gol. In campionato ha faticato di più a trovare spazio. Normale. Simone non è preoccupato e guarda i numeri. Senza Immobile la Lazio ha ottenuto 4 successi e due sconfitte. Ma il dato che deve far riflettere è che in queste sei gare i biancocelesti hanno messo a segno ben 11 reti. Insomma il problema gol non deve diventare una ossessione. Perché in queste tre giornate anche senza Ciro, la Lazio può essere Felipe lo stesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA