Lazio, la notte della rinascita: c'è la Fiorentina per riprendere il cammino verso la Juve

foto Rosi
di Alberto Abbate
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Sabato 27 Giugno 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 11:28

 Un motto rivale unito alla propria filosofia: ora vincere è l’unica cosa che conta, per questo la Lazio non molla. Poco importa che sia fuori forma e mezza incerottata, Inzaghi suona la carica. I suoi ragazzi hanno dimostrato di poter superare i propri limiti proprio nelle difficoltà, bisogna farlo ancora. Mai come ora. E’ vero, la vetta s’è allontanata, ma non è detta l’ultima parola. Mancano 11 giornate, 33 punti e la speranza è tutt’altro che persa. Bisogna solo ripartire con un successo contro la Fiorentina. Sembra più facile a dirsi che a batterla. Non perché la Lazio non abbia già dimostrato d’essere nettamente superiore alla squadra viola, ma perché la resistenza è precaria. A Bergamo Milinkovic e compagni hanno lottato per mezz’ora, poi è subentrata una stanchezza spropositata. Magari è stato un errore partire a mille, ma Inzaghi giura che non cambierebbe strategia. Voleva punire subito l’Atalanta e poi provare ad arginarla. E’ venuta meno la forza fisica, ma al momento non c’è nessun contraccolpo nella testa. Inzaghi non parla in conferenza, vuole far parlare il campo stasera. C’è stato solo ieri per preparare questa sfida e fare la conta (cinque big fuori, più Moro e Adekanye) dell’infermeria. 
EMERGENZA 
L’emergenza resta, anzi si amplifica. Eppure Inzaghi non perde la fiducia. Piuttosto pensa a sfruttare i guai della Fiorentina, vittima preferita biancoceleste (53 vittorie) in Serie A. Squalificati l’ex Caceres, ma sopratutto Chiesa. Almeno una buona notizia, visto che fra l’altro fu proprio il figlio d’arte il marcatore toscano all’andata. Dopo Correa però, all’89’ Immobile chiuse la sfida. Ironia del destino, su cross di Lukaku, entrato nella ripresa. I viola recriminano ancora per una spinta del belga non sanzionata da Guida, stavolta toccherà a Fabbri (per la Lazio 4 vittorie, l’ultima con la Juve, ma un anno fa vide un dubbio rigore al Var di Caicedo su Pezzella) dirigere la gara. Il tecnico Iachini, dopo il pari interno col Brescia, confida sul fattore (16 punti su 31) trasferta: «Costruiamo tanto e segniamo tanto. Con la Lazio però servirà una grande concentrazione, con Ribery proveremo ad aggredirla». Eppure la Fiorentina ha segnato quasi la metà dei gol (33 di cui 20 nella ripresa) del secondo attacco (quello biancoceleste, 62) d’Italia. 
CASA 
Lotito ha caricato di nuovo la squadra, stasera si accomoderà finalmente in Tribuna, dopo aver lottato a tutti i costi per questa difficile ripresa. La sua Lazio cercherà di sfruttare il fattore casa: ecco la prima delle prossime 5 gare (su 11) contro la Fiorentina. Si torna all’Olimpico dove quest’anno non è mai arrivata una sconfitta. Fra le proprie mura i biancocelesti vantano 12 vittorie e 2 pareggi, l’ultima prima del lockdown col Bologna. Certo peserà l’assenza del pubblico, specialmente la spinta della Curva, ma ci saranno cori e annunci dei tifosi. E il responsabile marketing Canigiani prepara una sorpresa: «Stiamo lavorando anche per una coreografia digitale in alcuni momenti nelle prossime partite, ci saranno novità più avanti. Sicuramente vedere le tribune vuote non è bellissimo. Per la parziale riapertura degli stadi però ad oggi non c’è ancora una data». Il 20 luglio allo Stadium con la Juve è la speranza, con la Lazio magari ancora testa a testa. 

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