FORMA
Oltre a non aver trovato la via della rete, Immobile a Bergamo ha accusato un po’ la condizione e la fatica, soprattutto per come è abituato a giocare, ovvero a spaziare e pressare per tutte le zone del campo. Con la Fiorentina andrà meglio, sia nella brillantezza che nello scatto, gli hanno assicurato i preparatori. La partita di questa sera l’ha aspettata come fosse una finale di Champions. Ieri a Formello correva e si allenava con una voglia incredibile, quasi fosse alla ricerca di conferme, e non era il solo, tanto che lo staff tecnico ha terminato la seduta con un po’ d’anticipo.. Dal punto di vista della voglia, forse, non è mai stato così pronto. Sarà il desiderio di riscatto, di voler tornare subito al gol per sé stesso, per il sogno scudetto e un po’ per la Scarpa d’Oro, visto che Lewandoski in classifica ha preso il largo. Deve stare solo attento alla frenesia e avere un po’ di pazienza perché con la Fiorentina non sarà semplice. Ci sarà da soffrire, il leitmotiv di Inzaghi di questi giorni. Ma Ciro è pronto, probabilmente il “codino” stile Ronaldo, sfoggiato a Bergamo, stasera sparirà e, forse, quello potrebbe essere un buon punto di partenza.
CARTELLINO PESANTE
L’attaccante, inoltre, dovrà giocare con giudizio e avere un’accortezza in più, visto che su di lui pende la diffida. Con lui in pericolo ci sono pure Acerbi, Lazzari, Cataldi (oggi assente) e Caicedo, il compagno di reparto che stasera farà coppia con Ciro in attacco. Oltre al pericolo infortuni pure quello dei gialli a Formello mette parecchia ansia. Il resto della formazione è con Parolo in cabina di regia, che non avrà cambi in panchina, l’unica soluzione, davanti ad altri guai, potrebbe essere Luis Alberto che, come Milinkovic, si muoverà come mezzala. Gli esterni sulle fasce Lazzari a destra e Jony a sinistra. In difesa confermati Patric e Acerbi, con Bastos che partirà da sinistra e prenderà il posto di Radu. Il romeno, leggermente affaticato a Bergamo, ieri si è allenato e andrà in panchina con Marusic che si è allenato. Inzaghi spera di fare altrettanto con Correa, anche se ieri l’argentino si è fermato dopo appena dieci minuti. Gli uomini sono contati, ma oggi la Lazio deve solo pensare a vincere. Costi quel che costi.
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