Lazio, contro la Juve lo scudetto d'onore. Tre punti per la certezza Champions

Lazio, contro la Juve lo scudetto d'onore. Tre punti per la certezza Champions
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 20 Luglio 2020, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 11:41

Tricolore che, come in uno dei più classici giochi enigmistici, si trasforma in onore. Dallo scudetto al riscatto. La guerra combattuta a parole durante il lockdown è diventata una piccola battaglia per la difesa del fortino: la Champions. E l’armata biancoceleste ci arriva con tanti “feriti” e per di più fiaccata nel morale. Non va certo meglio dall’altra parte della barricata dove il primo posto è ancora saldo ma all’orizzonte continua a sentirsi forte il rumore dei nemici. Come se non bastasse il generale Sarri deve anche difendere i suoi gradi. Nessuno aveva pensato ad un finale peggiore di questo. «Me la immaginavo diversa questa sfida» ammette con rammarico Inzaghi. Stasera a Torino servirà l’impresa. O meglio un miracolo. Fuori anche Luis Alberto, uno tra i migliori, che si è dovuto arrendere ad un problema al ginocchio. «Avrei voluto giocarmela con i migliori» continua il tecnico laziale. D’altronde in stagione ha già sconfitto i bianconeri per due volte: una in campionato e una in Supercoppa. 

REGALO A LOTITO
Se è vero che la Lazio ci ha messo un po’ del suo, vedi la preparazione e i litigi interni, per ritrovarsi così va anche detto che è mancata la fortuna. Dalla ripresa del campionato ogni cosa che poteva andare storto lo ha fatto. E pensare che sarebbe bastato poco in più per dare un senso completamente diverso alla sfida. La Juve non vive un buon momento e di punti ne ha persi molti, tanto da far rientrare nella corsa pure Inter e Atalanta. I rimpianti sono tanti. Ma sarà fondamentale non lasciarsi travolgere dai se e dai ma perché c’è ancora la Champions da centrare, vero obiettivo del club. Ma potrebbe bastare anche un pareggio. Vincere stasera avrebbe dunque un suono speciale. Quello d’orgoglio, del riscatto e delle più famose note suonate in Europa. Sì, quelle della Champions che manca da 13 anni. Un regalo anche per Lotito che ieri ha festeggiato 16 anni alla presidenza del club. Anche lui si aspettava tutta un’altra partita. Non è un mistero che sia rimasto fortemente deluso. Ha strigliato la squadra, lo staff e il tecnico. Tutti sotto accusa. Si è sentito tradito. Durante il lockdown ha fatto fuoco e fiamme per far riprendere il campionato. E’ andato contro il vento che voleva fermare tutto. Si è scontrato più di tutti proprio con Agnelli. Uno scontro diretto dai mille significati: sportivo, politico ed economico. Mondi agli opposti. Oggi in palio resta l’onore. La Lazio cerca un moto d’orgoglio che eviti l’etichetta di “clinicamente morta”. 

IL FUTURO
Di certo una partita che servirà di più alla Juve, in crisi, e con il rumore dei nemici che si fa sempre più forte. Dalle parti della Continassa il clima non è certo dei più sereni. Passata la paura della Lazio che per larghi tratti del campionato aveva attanagliato i bianconeri ora a spaventare è il futuro. Conservare o rivoluzionare. Sarri giura di non avere paura: «Avete mai chiesto se un pilota di Formula Uno ha paura la velocità? Fa parte del mio mestiere, va bene se vinci e va male se perdi. Ho un contratto e voglio onorarlo». Anche perché a dirla tutta il suo futuro è già oggi. Nessun rischio esonero in caso di ko. La società però ha lanciato messaggi molto chiari: oltre allo scudetto vogliamo una svolta in Champions. La senzazione è per Sarri sarà un agosto di fuoco. La sensazione è che questa sera all’Allianz Stadium Juve e Lazio si giochino lo scudetto dell’onore.

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