Juventus, Agnelli festeggia i dieci anni (vincenti) di presidenza

Juventus, Agnelli festeggia i dieci anni (vincenti) di presidenza
di Alberto Mauro
2 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Maggio 2020, 21:05 - Ultimo aggiornamento: 21:20
TORINO Con 16 titoli in bacheca è il presidente della Juventus più vincente di sempre insieme a Chiusano e Boniperti. E a dieci anni esatti dal suo arrivo alla Juventus, Andrea Agnelli può guardarsi alle spalle con soddisfazione. Non solo per gli 8 Scudetti, 4 Coppa Italia e 4 Supercoppa in bacheca ma soprattutto per aver accettato e vinto una sfida affascinante, ambiziosa e per nulla scontata. Manca solo la ciliegina sulla torta, quella Champions sfiorata due volta con Allegri, ma riportare la Juventus a vincere, e ai vertici in Italia ed Europa, era la sua missione quando è diventato presidente della Juventus il 19 maggio 2010 e non ha fallito. Si è scrollato di dosso l’eredità pesante di una dinastia storica (Andrea è infatti il quarto Agnelli in Juventus) in un primo anno complicato, d’apprendistato, e poi ha iniziato a vincere con una regolarità spaventosa. Decisionista, lucido, sempre un passo avanti ad avversari e concorrenza. Lo Stadium, inaugurato nel 2011 e primo impianti di proprietà di una società di calcio in Italia, è diventato un valore aggiunto ma solo il primo mattoncino del progetto ben più ampio Continassa – J Village, con tutto l’universo bianconero (stadio, J Medical, Training Center, J Hotel e museo) in poche centinaia di metri. Ha scelto Conte per ricostruire, Allegri per consolidare, e infine la scommessa Sarri per andare oltre, cambiare rotta e dare nuovi stimoli a un gruppo che aveva vinto tutto. Dal 2017 presidente ECA, Agnelli ha maturato una visione sempre più Eurocentrica, uno dei motivi che l’hanno convinto a sostenere l’investimento monstre per Cristiano Ronaldo. Nel tentativo di rilanciare prepotentemente il fatturato (quasi triplicato dal suo arrivo) e il merchandising sulla scia dei top club stranieri. Non ha esitato a separarsi da Marotta, quando le loro visioni non coincidevano più, ha promosso sul campo Paratici e Nedved, è andato a prendersi Ronaldo in Grecia e ha convinto de Ligt a scegliere la Juve con un faccia a faccia in un hotel del centro di Torino, parecchi prima mesi della firma. E chi lo conosce bene sa che non ha alcuna intenzione di lasciare la Juve prima di vincere la Champions.
© RIPRODUZIONE RISERVATA