Inevitabili a questo punto le sanzioni Uefa, anche perchè la tifoseria croata è recidiva. La sconfitta a tavolino sembra esclusa dal fatto che il sangue freddo dell'arbitro Kuipers e l'ingresso della polizia nel settore caldo hanno fermato la tempesta di razzi che ha costretto allo stop di una decina di minuti, dopo quello breve nel primo tempo dopo il gol di Perisic e per un altro paio di minuti poco prima del lungo stop.
«Ho chiesto scusa in campo all'Italia, ora lo chiedo a tutti: quanto successo coi nostri tifosi non è ammissibile. Il nostro popolo non è così». Queste le scuse del ct croato Kovac, che ha raccontato di essere andato sotto il settore dei tifosi croati per convincerli a smetterla col lancio di petardi. «Ero solo, ma in quel momento dovevo farlo. Una cosa del genere era già successa in Svizzera ha ricordato - e non deve più ripetersi. Questo non è calcio: allo stadio c'erano famiglie e bambini, non lo ammetto. E il popolo croato è amichevole, non è questo». Quanto alle sanzioni Uefa, «ci sarà sicuramente un'indagine, delle risultanze e delle punizioni. Ma la partita è finita regolarmente, il risultato è stato 1-1 e rimarrà quello: le squadre avranno tutte e due un punto».
Sulla stessa linea il fuoriclasse croato Luka Modric:«È sempre la stessa cosa, non capisco perchè lo facciano, ed è un peccato avere dei tifosi così, Non so perchè continuino a fare queste cose e a comportarsi così, tutto questo è una pazzia».
Nessun dubbio invece per Daniele De Rossi sull'argomento della serata, gli scontri e le intemperanze dei tifosi croati, per altro riforniti di petardi: «Non è stato bello quello che è successo. Sul campo è stata una partita regolare, anche perché la gara è stata sospesa anche per gli altri. Ma negli stadi purtroppo entra di tutto, e non so perchè».
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