GLI SCENARI
Così adesso andrà in scena una vera e propria partita a scacchi. Da una parte Conte che dal primo agosto ha detto di tutto senza avere intenzione di «fare marcia indietro»; dall’altra Suning che si interroga sul perché il proprio tecnico allora non rassegni le dimissioni, se poi non è così tanto felice di restare all’Inter. Come spesso in questi casi, tutto rischia di essere una questione di soldi. Il tecnico salentino ha altri due anni di contratto a 12 milioni di euro netti a stagione e per andare via pretende una buona uscita, che la proprietà cinese – salvo un improvviso cambio di idea – non ha nessuna intenzione di concedere dopo aver preso atto delle sue dichiarazioni. E soprattutto da Nanchino fanno sapere di non volerlo esonerare perché a lui è stato affidato un progetto di tre anni con l’obiettivo di colmare il gap con la Juventus.
IPOTESI
Si va verso un muro contro muro e all’orizzonte si profila uno scenario clamoroso: il licenziamento per giusta causa. Nessuno vuole che si arrivi a questo, anche perché sarebbe il più triste degli epiloghi in una stagione, comunque, nella quale l’Inter è arrivata seconda in campionato a un solo punto dalla Juventus e in finale di Europa League a Colonia, 21 anni dopo il Parma, l’ultima squadra italiana a raggiungere questo traguardo, quando ancora la manifestazione europea si chiamava Coppa Uefa. Inoltre, Zhang e la proprietà non potranno garantire a Conte investimenti eccezionali, ma solo opportunità mirate e sempre con una certa attenzione al bilancio. Tenendo in considerazione che l’Inter ha già confermato l’ingaggio di Sanchez e preso Hakimi, costato 40 milioni di euro più bonus. Quindi, la rottura è totale. Tutti si augurano possa essere trovato un accordo. Un’altra ipotesi – e questa sarebbe davvero eclatante – è rivedere Conte sulla panchina interista perché, in sostanza, a nessuno converrebbe un addio. Un matrimonio che continuerebbe da separati in casa.
SUBITO AL MAX
Così su Appiano Gentile aleggia un altro ex tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, che in passato ha anche guidato il Milan (conquistando nel 2011 quello che ancora oggi è l’ultimo scudetto dei rossoneri). L’allenatore livornese attende soltanto una telefonata da Beppe Marotta, anche se la sua disponibilità l’ha data qualche settimana fa, nell’unico sondaggio fatto dall’Inter, mentre si godeva un po’ di relax in Sardegna. Sul tavolo ci sarebbe una bozza d’accordo per un biennale a cifre inferiori rispetto a quelle di Conte. I suoi fedelissimi – Marco Landucci, Simone Folletti e Maurizio Trombetta – sono pronti a seguirlo in nerazzurro. Sarà quindi Allegri la persona che con maggior interesse seguirà il faccia a faccia tra Zhang e l’ex ct.
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