I rosanero cercano la 10^ promozione nel massimo campionato, il Frosinone la seconda e domenica nel finale ha rischiato, di fronte all’arrembare del Cittadella. L’incognita resta la tenuta psicologica dei giallazzurri, nei minuti finali. L’anno scorso al 93’ persero 2-1 a Benevento, a una giornata dalla fine, e svanì lì il secondo posto. Nella semifinale playoff in 11 contro 9 il gol del Carpi su punizione, un mese fa bastava battere il Foggia allo Stirpe, erano finiti sotto, avevano rovesciato la partita e poi il 2-2 in contropiede, all’89’.
«Incontriamo una squadra di notevole esperienza – spiega Longo, sostituto di Pasquale Marino, dimissionario dopo quel playoff perso -, con 7-8 nazionali. Vogliamo vincere, conterà molto la condizione fisica. E’ una sfida stimolante, andiamo in campo con fiducia ed entusiasmo». Longo è quasi fatalista: «Ero certo di affrontare il Palermo nella doppia finale di playoff - confessa -. Nella vita arriva il momento in cui un cerchio si chiude sempre, sono cose che capitano, nel calcio».
A centrocampo Maiello recupera, anche Paganini potrebbe farcela, mentre Brighenti resta a casa. Spazio al 3-5-2, Koné è in ballottaggio con Sammarco, Maiello potrebbe tornare regista al posto di Gori, con Soddimo in panchina. L’unico frusinate della rosa è Mirko Gori, a segno con il Cittadella: «Abbiamo meritato la finale, ce la giocheremo alla morte».
La serie A è fondamentale soprattutto per il Palermo: non risalisse, il passivo si aggraverebbe, con nuovo rischio di richiesta di fallimento. «Serve anche fortuna - spiega il presidente Zamparini -, è un po' come giocare alla roulette. Gli episodi determineranno le due gare e Stellone è molto bravo, determinato, neanche serve giocare bene». Il 4-3-1-2 dei siciliani vede Struna in ballottaggio con Bellusci, in avanti è probabile il ritorno di Nestorovski, al posto di Trajkovski. Oltre 30mila gli spettatori, in campionato è finita 0-0 allo Stirpe e 1-0 per i rosanero, gol di Gnahorè.
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