Per la Fiorentina in piena emergenza per le assenze di Gomez, Rossi, Aquilani, Pasqual e Iakovenko, reduce da due recenti delusioni in campionato, è stata un'autentica e meritata impresa centrata oltretutto nel gelo ucraino e su un campo ai limiti della praticabilità. I viola comunque da subito hanno cercato di fare di necessità virtù. Montella ha lasciato inizialmente in panchina Borja Valero facendo debuttare i giovani Bakic e Matos, quest'ultimo unica punta sostenuta da Mati Fernandez e a turno da Cuadrado e Alonso.
Una formazione inedita che ha cercato fin dai primi minuti di tenere a bada l'ostico Dnipro, comunque pericoloso nel primo tempo solo una volta, al 23', quando Neto, confermato dopo le recenti critiche, è intervenuto provvidenzialmente su Seleznyok. Penalizzati dal terreno zuppo, i viola hanno però cercato sempre di proporre il loro consueto gioco tecnico provando nel finale di tempo un affondo con Matos su suggerimento di Alonso.
E portandosi in vantaggio a inizio ripresa su rigore concesso per un fallo di Rotan su Matos: dal dischetto Gonzalo Rodriguez non ha sbagliato. La gioia viola è però durata una manciata di minuti: il Dnipro, all'assalto a testa bassa, ha pareggiato con Seleznyok anch'esso grazie ad un penalty concesso forse troppo severamente per un tocco di braccio di Pizarro su affondo ravvicinato di Rotan. I padroni di casa a questo punto si sono rovesciati in avanti ma è stata la Fiorentina con grande cuore e determinazione a raddoppiare, prima sfiorando il gol con Cuadrado poi trovandolo con Ambrosini di testa su assist del neo entrato Borja Valero. Il finale è stato sofferto anche perchè i viola sono rimasti dal 41' in dieci per l'espulsione di Pizarro per doppia ammonizione rischiando di chiudere in nove per i problemi muscolari di Matos. «È una vittoria che mi rende orgoglioso di allenare questa squadra» ha detto a fine gara un soddisfatto Montella.
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