Qualcuno alla fine resterà per mancanza di offerte, altri decideranno di rimanere forti di uno stipendi che qualcuno gli ha concesso in tempi non sospetti e forse in maniera affrettata. In attesa di Belotti, Pinto deve piazzare gli esuberi, che ora sono otto (Diawara, Calafiori, Kluivert, Coric, Bianda, Riccardi, Providence e Bouah) e in totale pesano per circa dieci milioni. E il caso viene subito denunciato dal club, che fa sapere la "storia" di quuesti ragazzi che vivono nelle loro ricchezze e rifiutano proposte calcistiche degne. Poi ovvio, c'è caso e caso e ognuno ha le sue ragioni. Non è facile trovare una squadra per Diawara, che guadagna più di 4 milioni lordi e finché potrà continuerà a farseli dare dalla Roma.
Più semplice pensare che da qui a qualche giorno gente come Kluivert e Calafiori una squadra la troveranno. Ma gli altri? La Roma a libro paga ha anche gente come Riccardi, Bouah, Bianda e Coric, che Mourinho ha messo ai margini della squadra e tutti e quattro lo sono in generale ormai da un po’ di stagioni, già prima dell’arrivo dello special. Basti pensare che uno come Coric, tesserato nel 2018 da Monchi, in giallorosso ha 2 presenze e ha già cambiato - con la formula del prestito - 4 squadre, Almeria, Venio, Lubiana e Zurigo.
E parliamo di un ‘97 di cui tempo fa si diceva un gran bene, fino a definirlo erede di Modric, ma che ora si è fermato pieno del suo lauto ingaggio. Discorso simile, con guadagni inferiori, per Riccardi. Talentissimo della Primavera. La Roma tre anni fa ha pensato bene di donargli un ingaggio monstre per un ragazzo che ancora era nel settore giovanile: 700 mila euro. Trequartista del 2001, chiamato a Roma “il piccolo principe” proprio perché in lui si rivedevano le caratteristiche dei grandi del passato del passato, uno su tutti Peppe Giannini. Riccardi ha giocato (per modo di dire) nel Pescara e ora è tornato alla base, dove ha intenzione di restare fino alla scadenza del contratto, tra un anno. La Spal si è fatta avanti ma lui non vuole perdere l’ingaggio che in questo momento gli viene garantito dalla Roma e in B non scende, almeno per ora. Insomma, nella Roma c’è chi dice no. E le casse piangono, per quei quattro ragazzi la “perdita” è di 4,5 milioni, con tutti gli altri siamo a 10.
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